Marco Florio ha quasi 55 anni, è originario di Ventimiglia, in provincia di Imperia. Prima dell’esperienza con i vaccini, era in salute e conduceva una vita piena, attiva, sportiva. Faceva il barman e il cameriere, ed era un maratoneta, ciclista, amante del rafting e del bungee jumping. Non mancava mai di dedicarsi anche al volontariato.
Oggi, Marco è un punto di riferimento dell’Associazione Persone in Cammino, partecipando con forza alle attività di sostegno a chi ha subito reazioni avverse post-vaccinali. La sua vita è cambiata radicalmente dopo le due dosi effettuate il 7 giugno e il 19 luglio 2021, necessarie per continuare a lavorare nella trattoria dove prestava servizio da due stagioni. Da allora, Marco si è ritrovato disabile.
Negli ultimi mesi, però, ha iniziato a rinascere, e domani parteciperà come atleta disabile a una gara molto significativa.
“Cinque giorni dopo la seconda dose è cominciato l’incubo”
Fino a pochi giorni dopo la seconda dose, Marco lavorava con ritmi intensi. Poi, improvvisamente, sono comparsi i primi segnali: allucinazioni, vertigini, formicolii, scosse elettriche, insonnia profonda, stanchezza estrema e astenia.
Il campanello d’allarme è suonato forte la sera del 30 agosto 2021. Era il suo giorno di riposo e aveva deciso di passare qualche ora con gli amici. Durante la notte, però, si è sentito malissimo. Non riusciva a parlare né a chiedere aiuto. Solo la mattina successiva, ancora fortemente disorientato, ha contattato il suo medico curante – poi deceduto dopo tre dosi di vaccino – che ha sottovalutato la gravità della situazione.
Solo in seguito, Marco scoprirà di aver avuto un ictus ischemico non diagnosticato in tempo, che ha lasciato lesioni permanenti alla sostanza bianca. Come accade a molti, i suoi disturbi neurologici sono stati inizialmente liquidati come problemi psicologici o ansiosi.
Ancora oggi, passare davanti a un centro vaccinale gli provoca forti brividi di angoscia.
La disfagia, la perdita di peso e il lungo percorso di diagnosi
A causa dell’ictus e della paralisi del lato sinistro, con coinvolgimento dell’esofago, Marco ha sofferto a lungo di disfagia grave, potendo alimentarsi solo con cibi semi-liquidi. In tre anni ha perso 25 kg, passando da un ricovero all’altro in cerca di una spiegazione e di una cura.
La svolta è arrivata solo nel 2024, grazie a una neurologa di Sanremo che ha creduto in lui, lo ha ascoltato e sottoposto a indagini approfondite che hanno finalmente portato alla diagnosi e al riconoscimento della correlazione col vaccino.
“Lo sport come rinascita: oggi sono un maratoneta disabile”
Grazie al supporto medico, Marco ha potuto riprendere a praticare sport, oggi nella categoria disabili. Ha ottenuto il riconoscimento del 77% di disabilità, ma non ha mai smesso di lottare.
Due ricoveri sono stati fondamentali: uno di otto giorni, che ha escluso la sclerosi multipla, e uno di 25 giorni, durante il quale sono stati eseguiti esami approfonditi e anche invasivi. Il quadro clinico emerso è irreversibile, ma ora almeno definito.
Ha effettuato 12 risonanze magnetiche per monitorare eventuali danni ad altri organi e dovrà continuare a sottoporsi a controlli neurologici e otorinolaringoiatrici regolari.
La battaglia legale e i danni collaterali
Oggi Marco ha deciso di intraprendere un percorso legale: a breve sarà sottoposto a una visita medico-legale per la quantificazione ufficiale dei danni.
Oltre a questo, sta affrontando una spesa di 13.000 euro per ricostruire i denti, rovinati dalle conseguenze indirette della malattia e dei farmaci assunti.
Il Trail de Tende-Casterino: un nuovo traguardo da conquistare
Domani, Marco sarà in Francia per il Trail de Tende-Casterino, dove parteciperà al percorso “Le Balcon de Casterino”, 15 km di trail con 1000 metri di dislivello positivo.
Per affrontare la gara, segue un’alimentazione mirata, assume integratori e si allena con il supporto di un coach professionista che lo guida passo dopo passo, evitando ulteriori affaticamenti.
Il messaggio di Marco a chi sta soffrendo: “Non mollate mai”
“A chi ha avuto effetti avversi, dico: non mollate, perché pian piano si può recuperare. Io ci sto riuscendo. L’importante è non strafare. Oggi riposo, domani correrò accompagnato da amici. Sono iscritto anche ad altre maratone in autunno, ma vivo giorno per giorno.
‘Never give up’ è il mio motto. Siamo guerrieri e non dobbiamo mai mollare.”
Ingrid Busonera