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Home Fuori dal Silenzio Inchieste Elisa Napolitano danneggiata dal vaccino Covid-19: “La mia terapia è la musica metal”

Elisa Napolitano danneggiata dal vaccino Covid-19: “La mia terapia è la musica metal”

Elisa Napolitano, 49 anni, ha subìto danni irreversibili dopo la somministrazione della seconda dose del vaccino anti covid-19. Dopo gli scarsi risultati della medicina tradizionale, riesce a raggiungere un equilibrio grazie alla medicina olistica, si muove in sedia a rotelle, ma la sua terapia sono i concerti dei suoi artisti metal preferiti.

Qual era il tuo stato di salute, prima di sottoporsi al vaccino anti covid-19?

Avevo una tiroidite autoimmune pregressa, ed ero in terapia sostitutiva con un ormone, e inoltre, mi era stata diagnosticata la fibromialgia, patologia che comportava dolori diffusi e affaticamento, ma sostanzialmente conducevo una vita normalissima. Proprio per questo, al momento di sottopormi al vaccino, mi sono sincerata di farlo in un ambiente protetto, chiedendo un consulto medico. Rassicurata che il vaccino non mi avrebbe provocato effetti dannosi, considerato il mio pregresso stato di salute, mi sottopongo alla prima dose di Comirnaty (Pfizer-Biontech) – lotto FG6270, il 19 Novembre 2021.  

Cosa succede quando le viene somministrata la prima dose?

Dopo la prima dose non ho avuto nessun effetto collaterale, tranne un lieve malessere transitorio, accompagnato dalla febbre, che è andata via dopo qualche giorno. Così, mi sottopongo alla seconda dose di Comirnaty (Pfizer-Biontech) lotto FK6304, il 16 Dicembre 2021.

Cosa succede quando le viene somministrata la seconda dose?

Ho iniziato ad avere febbre e malesseri, li chiamavo così perché non sapevo come descriverli. Avevo bisogno di sdraiarmi, non riuscivo a fare più niente e continuavo ad avere questa febbre debilitante, ed è andata avanti così con molti altri sintomi, che man mano si aggiungevano come tremori, convulsioni, tachicardie, che poi ho scoperto chiamarsi “disautonomie del sistema nervoso”, il tutto accompagnato da astenia cronica, e questa situazione è andata avanti invariata per due anni. In questi due anni io sono rimasta costretta a letto, riuscivo ad alzarmi solo per espletare i miei bisogni fisiologici, aiutata da qualcuno dei miei familiari. Inizio una terapia con farmaci antinfiammatori e corticosteroidi a basso dosaggio, per tentare di fare andare via la febbre, curata dal mio medico di fiducia, che mi sottopone anche a cure antibiotiche, che però non danno alcun risultato. Anziché ottenere dei benefici la cura con questi farmaci, mi provoca delle “reazioni paradosse”. Vengo così indirizzata presso uno specialista in immunologia.

Qual è l’esito degli accertamenti fatti in immunologia?

L’immunologo ha sostenuto che non vi fosse nulla di anomalo, ha evidenziato la presenza di una “positività agli anticorpi antinucleo”, che sono quelli delle malattie autoimmuni. 

L’immunologo ha individuato una correlazione tra la febbre e il vaccino?

Si, in un primo momento è stata avanzata anche questa ipotesi, di una correlazione tra il vaccino e la febbre e i malesseri persistenti, e così sono stata indirizzata da un reumatologo, che ha valutato un’ipotesi di aggravamento della fibromialgia scatenato dal vaccino, in realtà, si è scoperto che un peggioramento della fibromialgia c’è stato, ma la febbre non era correlata a questo. Attraverso una terapia ad onde elettromagnetiche pulsate, ho eliminato il problema dei dolori, che erano lancinanti. Il reumatologo, a sua volta mi ha indirizzata presso un infettivologo internista, che mi ha diagnosticato una correlazione tra i miei malesseri e il vaccino, lui che aveva già studiato altri casi come il mio.

Esattamente l’infettivologo cosa le ha fatto comprendere?

Che c’è stata una risposta anomala del sistema immunitario, motivo per cui io non avrei dovuto fare un vaccino, avendo già delle malattie autoimmuni. In poche parole, chi ha una malattia autoimmune, è propenso ad averne altre latenti. Il vaccino anti covid-19 mi è stato “imposto” in un periodo storico particolare e cioè durante la pandemia, altrimenti io non mi sarei mai sottoposta ad alcun tipo di vaccino.

Signora Napolitano vuole raccontarci la vicenda che le è accaduta dopo aver pubblicato un suo post su un noto social?

Ho postato un video parlando del vaccino, attirando l’attenzione di più di mille persone, dopodiché, mi è arrivata una comunicazione da parte del social che mi ha avvisata di eliminare il video, perché recante temi che il social definisce sensibili, che possono creare dibattito oppure relativi a malattie che possono provocar disagio nelle persone che avrebbero potuto visionare il video. Di contro, ho segnalato, gli insulti dei no-vax da un lato, che mi hanno scritto che merito di morire per aver fatto il vaccino, e anche dei pro vax, per i quali merito di morire perché, secondo loro non è vero che mi trovo in questo stato a causa del vaccino, e che qualora fosse vero, in ogni caso io rappresento un numero esiguo di persone, sottolineando che il vaccino è sicuro. Ho segnalato questi commenti al social che ha ritenuto che non vi fosse nulla da segnalare.

Qual è il suo stato di salute oggi?

Oggi grazie alla medicina olistica, non a quella tradizionale, testando su me stessa empiricamente le cose che potevano farmi star bene o farmi star male, siamo riusciti a trovare una sorta di equilibrio, per cui io dal letto mi sono spostata sul divano, sulla sedia, riesco ad uscire di casa, deambulo attraverso una sedia a rotelle, e riesco a fare tante cose che prima assolutamente non riuscivo a fare. La mia condizione è stabile, molto probabilmente non ci saranno delle migliorie, perché c’è un danno mitocondriale per il quale attualmente non esiste una cura.

Signora Napolitano, lei oltre alla terapia olistica, ha trovato un altro tipo di terapia, quale?

È quella dei concerti dei miei artisti preferiti. Sono appassionata di musica metal, in particolare dei “Megadeth”, e quando ho ripreso ad uscire di casa, insieme al mio compagno abbiamo assistito ad un loro concerto. All’inizio pensavo di non poter più essere in grado di tollerare il volume alto, perché avevo paura di avere dei tremori, e invece ho assistito all’intero concerto. Ero in prima fila, ad un metro dal palco e ho provato un’emozione fortissima ed indescrivibile. Ho capito che questa cosa era un tocca sana sia per me, sia per il rapporto con il mio compagno e da allora non abbiamo più smesso. Quest’anno abbiamo in programma 24 concerti e stiamo cercando anche di avere il pre-concerto, per avere la possibilità di incontrare di persona gli artisti.

Oggi qual è il suo stato emotivo e psicologico?

Oggi sto bene, al 90% posso dire che emotivamente e psicologicamente sto bene. Questo benessere psico-emotivo, è frutto anche di un percorso di “psicoterapia strategica”. Sto bene, perché dopo tutto quello che ho passato, sono riuscita a trovare un equilibrio e ho anche imparato a godermi tutto quello che riesco a fare.

Quanto la sua famiglia, i suoi figli e il suo compagno hanno contribuito al raggiungimento di questo suo equilibrio psicologico ed emotivo?

Tantissimo. Io li ringrazio e li ringrazierò sempre. Se non ci fossero stati loro non so come avrei fatto. 

Roberta Minchillo

Fuori dal Silenzio

SatiQweb

dott. berardi domenico specialista in oculistica pubblicità

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