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Sardegna a Fuoco: gli interessi di un “cartello segreto orizzontale”

I Pm di Cagliari hanno iniziato una grande inchiesta, contro ignoti, che vede di far chiarezza su un interesse comune di 7 società, ovvero la loro “dedizione” alla lotta contro fuoco.

Un’inchiesta dell’Authority che parte da molto lontano e, che ha avuto bisogno di tre anni di istruttoria, ha riguardato ben 18 gare pubblicate tra il 2005 e il 2018 in dieci regioni italiane, tra cui la Sardegna, conclusasi ritenendo “accertata” la sussistenza “di due distinte intese anticoncorrenziali” che miravano a condizionare “le gare per i servizi antincendio mediante elicotteri” e a sbarrare i prezzi delle “prestazioni”.

L’Authority mette nero su bianco che questo è un: “cartello segreto orizzontale” dove da una parte si dato vita ad “un’intesa unica, continuata e complessa” che riguardava “il condizionamento del mercato dei servizi antincendio boschivi” e, dall’altra invece la “fissazione dei prezzi” con “intesa preventiva dei prezzi relativi al costo degli elicotteri”.

Il Magistrato sardo Dott. Andrea Vacca non ha perso tempo e ora ha, nel suo tavolo, la relazione della Guardia di Finanza di Cagliari, con tutti i documenti reperiti sull’appalto sardo.

Tutto questo cosa ha in comune? Semplice il denaro, soldi che ogni regione stanzia ogni anno per questa piaga che non accenna a spegnersi.

E sarà molto difficile spegnerla perché ha in sé un incisivo denominatore comune che ha la sua origine, proprio nel sistema emergenziale, ovvero: distruzione, risarcimenti e ricostruzioni.

Eppure, la sentenza dell’Authority è nitida: decine di milioni di sanzioni stabilite dall’Agcm le quali, secondo il Consiglio di Stato sono legittime e non si toccano.

Nel dettaglio andiamo a vedere la ricostruzione dell’Antitrust cosa ha imposto alle società: Airgreen Srl 4.399.461 euro, Elifriulia Srl 1.705.504 euro, Eliossola Srl, 1.364.018 euro, Elitellina Srl 1.273.340 euro, Heliwest Srl 2.058.948 euro, Star Work Sky Sas 1.165.726 euro, Babcock Mission Critical Services Italia Spa 18.049.410 euro, Babcock Mission Critical Services International Sa, Air Corporate Srl 5.010.886 euro e 7.000 euro l’Associazione Elicotteristica Italiana.

Questo “affare”, quindi, non nasce da nessuna calamità perché nel 99% dei casi, questi incendi sono sempre e solo di origine dolosa, ovvero per mano dell’uomo, anche perchè spesso si recuperano gli inneschi e, solo in pochissimi casi, si riesce a trovare il colpevole o i colpevoli.

A vederla così, sembra un bel “cantiere clientelare” fatto in danno ai sardi e alla loro immensa terra che passa per la concessione di aiuti, come fosse una prassi e poco importa se migliaia e migliaia di ettari di questa terra con i suoi animali carbonizzati, non esistono più, come ad esempio l’ulivo pluri millenario di ‘Sa Tanca Manna’ a Cuglieri, che ha saputo resistere a millenni contro le forze della natura, ma non ce l’ha fatta contro la mano dell’uomo.

Poco importa ora l’indignazione, la rabbia i pianti da isterismo collettivo ambientale, ogni estate è sempre la stessa cosa, fuoco, conta dei danni, soldi pubblici.

Nel mentre nell’indifferenza più totale il patrimonio boschivo millenario, barattato in cambio di denaro, viene lentamente ridotto in cenere. Aquile, mufloni, volpi, gatti selvatici ma anche pernici, tordi, uccisi arsi vivi o soffocati atrocemente, rischiano di essere solo un ricordo.

Forse il senso civico della Carta De Logu emanata da Eleonora D’Arborea alla fine del XIV secolo e utilizzata fino all’aprile del 1827 conteneva poche regole, ma essenziali e, ai piromani colpevoli, secondo l’Art 47 della carta, se non fossero stati in grado di ripagare il danno, gli sarebbe stata tagliata la mano destra, o addirittura se non fosse stato trovato il responsabile, la pena veniva allargata al villaggio intero.

In Sardegna un modo per salvaguardare la natura dagli incendi c’era ed era il telerilevamento fornito dalla Teletron dell’Ing. Giorgio Pelosio, ma la politica sarda, nessuno escluso, ha volutamente boicottato il progetto del telerilevamento.

Successivamente, attraverso le sentenze d’appello, si è dimostrato la bontà e funzionalità di quegli impianti di Teletron che avrebbero risparmiato centinaia di milioni di euro di soldi pubblici e anche di futuri danni, sulla pelle sempre e solo dei sardi.

È venuto il momento di capire che la terra che brucia, è anche la nostra terra, il nostro patrimonio e pensare che, le ceppaie continuano a gettare polloni e gli arbusti a ricrescere, “tanto che sarà mai la natura si rigenera”, è solo la stessa logica vigliacca di chi ha solo l’interesse che i soldi pubblici continuino a girare.

Andrea Caldart

Link Utili:

https://www.agcm.it/dotcmsdoc/allegati-news/I806_ch_istrutt-sanz_omi.pdf

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SatiQweb

dott. berardi domenico specialista in oculistica pubblicità

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