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Cosa ci riserva la legge di bilancio per il 2023

Con due giorni di anticipo rispetto ai festeggiamenti di fine anno l’iter di approvazione della legge di bilancio si è concluso ricevendo il via libera definitivo del Senato.

Un percorso non facile, tra insidie ed ostacoli dentro e fuori le coalizioni.

Sono soddisfatto di questa prima manovra economica. La considero una missione compiuta. Scritta in tempi record e in una situazione di contesto eccezionale non positivo, il bilancio che abbiamo presentato rispetta gli impegni presi con gli elettori e ha maturato prima la fiducia dei mercati e delle istituzioni europee e ora ancora più importante, quella del Parlamento. Prudenza, coerenza e responsabilità costruiscono fiducia. Avanti così”, ha dichiarato il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti.

Con lo stesso auspicio del ministro nelle parole prudenza, coerenza e responsabilità ci si auspica che la “prima manovra economica” sia effettivamente seguita da altre “innovazioni” di carattere strutturale per realizzare le basi di un percorso di solidità del Paese, delle famiglie e delle imprese.

Intanto, vediamo di seguito quali sono le principali misure della manovra:

Rinegoziazione dei contratti di mutuo ipotecario

Per attenuare l’impatto degli aumenti dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile è stata ripristinata la norma del 2012 che permette di trasformare i mutui ipotecari da tasso variabile a tasso fisso.

Per beneficiare di questa misura è previsto un Isee massimo di 35.000 euro e un tetto massimo del mutuo fino a 200.000 euro per l’acquisto della prima casa.

Tregua fiscale:

Una serie di misure che consentono ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione con il Fisco:

  • definizione agevolata delle somme dovute a seguito del controllo automatizzato (cd. avvisi bonari) delle dichiarazioni periodi imposta 2019, 2020 e 2021 le cui richiesta non risultava scaduta alla data di entrata in vigore della norma. A tal fine, è richiesto il versamento, rateizzabile in un numero massimo di 20 rate trimestrali di pari importo, delle imposte, dei contributi previdenziali, degli interessi e delle somme aggiuntive, con applicazione di sanzioni nella misura ridotta del 3%;
  • sanatoria irregolarità formali: le irregolarità formali, concernenti infrazioni o inosservanze relative a obblighi o adempimenti che non rilevano ai fini della determinazione dei tributi (imposte dirette, Iva, Irap e tributi), commesse fino al 31 ottobre 2022, possono essere sanate con un pagamento una tantum di 200 euro per ciascun periodo d’imposta cui le infrazioni si riferiscono;
  • ravvedimento speciale delle violazioni tributarie: possibile regolarizzare le dichiarazioni – purché validamente presentate – relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 ed a quelli precedenti, a condizione che le relative violazioni non siano state già contestate alla data del versamento del dovuto. La regolarizzazione dell’irregolarità o dell’omissione prevede il pagamento dell’imposta, degli interessi e delle sanzioni, ridotte a 1/18 del minimo previsto dalla legge. Il versamento può avvenire in un’unica soluzione o a rate;
  • definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento adottati dall’Agenzia delle Entrate, purché non impugnati e per i quali non siano decorsi i termini per presentare ricorso, nonché quelli notificati dall’Agenzia delle Entrate entro la data del 31 marzo 2023. A tal fine, è necessario il pagamento delle sanzioni nella misura di 1/18 del minimo previsto dalla legge;
  • definizione agevolata delle controversie tributarie pendenti al 1° gennaio 2023, anche in Cassazione e a seguito di rinvio, in cui sono parte l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, aventi ad oggetto atti impositivi (avvisi di accertamento, provvedimenti di irrogazione delle sanzioni e ogni altro atto di imposizione), mediante il pagamento di un importo pari al valore della controversia;
  • conciliazione agevolata delle controversie tributarie. In alternativa alla definizione agevolata, è possibile definire, entro il 30 giugno 2023, con un accordo conciliativo fuori udienza le controversie tributarie pendenti, aventi ad oggetto atti impositivi in cui è parte l’Agenzia delle Entrate. All’accordo conciliativo si applicano le sanzioni ridotte di 1/18 del minimo previsto dalla legge (in luogo del quaranta o cinquanta per cento del minimo, ordinariamente previsto secondo il grado di giudizio in cui interviene la conciliazione), gli interessi e gli eventuali accessori;
  • rinuncia agevolata dei giudizi tributari pendenti in Cassazione. Con la rinuncia agevolata si dispone il pagamento delle somme dovute per le imposte, gli interessi e gli accessori, ma con sanzioni ridotte ad 1/18 del minimo previsto dalla legge;
  • regolarizzazione versamenti: possibile regolarizzare l’omesso o carente versamento delle rate successive alla prima a seguito di accertamento con adesione o di acquiescenza degli avvisi di accertamento, degli avvisi di rettifica e di liquidazione e degli atti di recupero, nonché di reclamo o mediazione, scadute al 1° gennaio 2023 e per le quali non sia stata notificata la cartella di pagamento ovvero l’atto di intimazione. La regolarizzazione si perfeziona con il versamento integrale, entro il 31 marzo 2023, della sola imposta, in un’unica soluzione o in un massimo di 20 rate trimestrali, con applicazione degli interessi legali. In caso di mancato perfezionamento, l’ufficio iscrive a ruolo gli importi residui dovuti a titolo di imposta, interessi e sanzioni, nonché la sanzione ordinaria del 30%, applicata sull’imposta residua.
  • stralcio ruoli fino a 1.000 euro: annullamento automatico, alla data del 31 marzo 2023, dei ruoli affidati da amministrazioni statali, agenzie fiscali ed enti pubblici previdenziali agli Agenti per la Riscossione nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015 di importo residuo fino a 1.000 euro, determinato in relazione al singolo carico, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni. Per i carichi affidati da enti diversi, l’annullamento automatico opera limitatamente alle somme dovute a titolo di interessi per ritardata iscrizione a ruolo, di sanzioni e di interessi di mora. Per le altre sanzioni amministrative, incluse quelle per violazioni del codice della strada, l’annullamento opera solo per gli interessi comunque denominati;
  • rottamazione ruoli: definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 mediante il pagamento, entro il 31 luglio 2023, in un’unica soluzione o in un massimo di 18 rate, del solo capitale, senza versare gli interessi iscritti e le sanzioni inclusi negli stessi carichi, gli interessi di mora, le cosiddette “sanzioni civili”, accessorie ai crediti di natura previdenziale, e le somme maturate a titolo di aggio. La definizione agevolata è estesa alle sanzioni diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali, ivi comprese le sanzioni per violazioni del codice della strada, ma limitatamente agli interessi e all’aggio.

POS e soglia contanti

La discussione delle misure in Parlamento ha portato allo stralcio del limite minimo per i pagamenti con POS (nel testo ddl di Bilancio presentato alla Camera la soglia minima era fissata a 60 euro).

Come misura di compromesso è stato istituito un tavolo permanente tra le categorie interessate per valutare soluzioni per mitigare l’incidenza dei costi delle transazioni elettroniche tra 0 e 30 euro per gli esercenti con fatturato fino a 400mila euro.

Qualora non si raggiunga un’intesa sarà previsto un contributo straordinario a carico delle banche pari al 50% degli utili derivanti dalle commissioni e dalle transazioni fino a 30 euro.

A decorrere dal 1° gennaio 2023, il limite per l’uso dei contanti passa da 2.000 a 5.000 euro (per l’esattezza pari a 4.999,99 euro).

Regime forfettario

I professionisti e le ditte individuali che nel 2022 hanno percepito compensi non eccedenti il limite di 85.000 euro potranno applicare il regime forfettario a partire dall’anno 2023.

Differentemente da quanto previsto in precedenza, il regime forfettario cessa di avere applicazione già a partire dall’anno in corso nel caso cui si percepiscano ricavi o compensi superiori ad euro 100.000.

Qualora, invece, pur superando il limite degli 85.000 euro si percepiscano ricavi o compensi inferiori ad euro 100.000, l’uscità dal regime avverrà nell’anno successivo, senza quindi l’applicazione di tutti gli aspetti sanzionatori, in particolar modo in materia di IVA, presenti nella precedente fattispecie.

Flat tax incrementale

Per il solo 2023, le persone fisiche titolari di reddito d’impresa e/o di lavoro autonomo, diverse da quelle che applicano il regime forfettario, possono assoggettare a tassazione agevolata con un’aliquota del 15%, nel limite massimo di 40.000 euro, l’eccedenza di reddito determinato nel 2023 rispetto all’importo più elevato fra quelli dichiarati nel 2020, 2021 e 2022, ridotta di un importo pari al 5% di quest’ultimo ammontare.

L’imposta sostituisce l’Irpef e le relative addizionali regionale e comunale.

L’eccedenza sottoposta a tassazione sostitutiva è comunque considerata per la determinazione di deduzioni, detrazioni e benefìci anche di natura non tributaria.

Detassazione delle mance

Dal 1° gennaio del 2023, le somme destinate dai clienti a titolo di liberalità (ossia le cosiddette mance) nei settori della ristorazione e dell’attività ricettive saranno tassate, salvo rinuncia scritta del lavoratore, con un’imposta fissa del 5% in luogo dell’Irpef ordinaria.

Costi black list

È stata ripristinata la limitazione alla deducibilità delle spese e degli altri componenti negatividerivanti da operazioni con imprese residenti o localizzate in Paesi o territori non cooperativi a fini fiscali, incluse le prestazioni di servizi rese da professionisti domiciliati in quei territori.

IMPRESE

Per favorire gli investimenti nei settori industria e turismo sono stati rifinanziati, nel periodo 2023-2027, i contratti di sviluppo con uno stanziamento complessivo di 4 miliardi.

Rifinanziati la nuova Sabatini con 150 milioni per agevolare gli investimenti in beni strumentali e il Fondo di garanzia Pmi.

Prorogato bonus Ipo: il credito d’imposta per favorire la quotazione delle Pmi in Borsa.

Rivista la disciplina per l’accesso al regime di contabilità semplificata con l’innalzamento da 400mila a 500mila euro di ricavi e compensi per le imprese aventi per oggetto prestazioni di servizi, e da 700mila a 800mila per le imprese aventi per oggetto altre attività.

Previsto, inoltre, l’innalzamento dal 3% al 6% della deducibilità delle quote di ammortamento dei fabbricati strumentali utilizzati in determinati settori.

Sospesa anche per il 2023 l’entrata in vigore di plastic e sugar tax.

PENSIONI

Stop alla Legge Fornero

Avvio di un nuovo schema di anticipo pensionistico per il 2023 che consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica (quota 103).

Per chi decide di restare a lavoro rifinanziato bonus Maroni che prevede una decontribuzione del 10%.

Opzione Donna

Prorogata per il 2023 “Opzione donna” con modifiche: in pensione a 58 anni con due figli o più, 59 con un figlio, 60 altri casi.

“Opzione donna” è riservata a particolari categorie: caregiver, invalide (invalidità superiore o uguale al 74%) e lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende per le quali è attivo un tavolo di crisi.

Ape sociale

Confermata anche per il 2023 la misura dell’Ape sociale (“Anticipo Pensionistico” sociale) per i lavori usuranti.

Indicizzazione pensioni

Revisione del meccanismo di indicizzazione delle pensioni per gli anni 2023-2024, al fine di tutelare i soggetti più bisognosi.

Prevista una rivalutazione del 120% del trattamento minimo e dell’85% per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo.

Pensioni minime

Previsto per il 2023 l’innalzamento a 600 euro delle pensioni minime per gli over 75.

Mario Vacca

In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it

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