Nelle ultime ore, il Consiglio dei Ministri ha emanato un decreto-legge per il blocco della cessione dei crediti e lo sconto in fattura dei bonus fiscali, oltre che del superbonus 110%.
Oggi, è stato dato lo stop definitivo alla cessione del credito con il Decreto-Legge 11 del 16 febbraio 2023, approvato ieri sera dal Consiglio dei Ministri, esaminato dalla Camera e pubblicato poco dopo in Gazzetta Ufficiale e già in vigore.
Palazzo Chigi in una nota spiega che “questo Decreto interviene per modificare la disciplina della cessione dei crediti d’imposta relativi a spese per gli interventi di recupero patrimonio edilizio, efficienza energetica e superbonus 110%, misure antisismiche, facciate, impianti fotovoltaici, colonnine di ricarica e barriere architettoniche” e aggiunge che “dall’entrata in vigore dello stop, con l’eccezione di specifiche deroghe per le operazioni già in corso, non sarà più possibile, per i soggetti che effettuano tali spese, optare per lo sconto in fattura né per la cessione del credito d’imposta, opzioni introdotte nel 2020 con il Decreto Rilancio”.
Vengono, inoltre, abrogate le norme che prevedevano la possibilità di cedere i crediti fiscali relativi alle spese per gli interventi di riqualificazione energetica e di ristrutturazione importante di primo livello (prestazione energetica) per le parti comuni dei condomini, con un importo dei lavori pari o superiore a 200.000 euro, e alle spese per interventi di riduzione del rischio sismico realizzati sulle parti comuni dei condomini o realizzati nei comuni ricadenti nelle zone classificate a rischio sismico 1, 2 e 3, con la demolizione e ricostruzione di interi edifici, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare, che provvedano alla successiva alienazione dell’immobile, ovvero il “sismabonus acquisti del 110%”.
Nel Decreto viene anche sottolineata “la straordinaria necessità ed urgenza di introdurre ulteriori e più incisive misure per la tutela della finanza pubblica nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche in materia edilizia e di definire il perimetro della responsabilità derivante dal meccanismo della cessione dei crediti ad essa connessa”.
Nella conferenza stampa, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti ha dichiarato: “Non tocchiamo il superbonus, interveniamo sulla cessione dei crediti d’imposta che ammontano direi a 110 miliardi di euro” e ha aggiunto che si tratta di “una misura d’impatto necessaria per bloccare gli effetti di una politica scellerata usata anche in campagna elettorale e che ha prodotto beneficio per alcuni cittadini, ma posto alla fine in carico a ciascun italiano 2mila euro a testa. Il decreto sulla cessione dei crediti ha due obiettivi: cercare di risolvere il problema che riguarda la categoria delle imprese edili per l’enorme massa di crediti fiscali incagliati e mettere in sicurezza i conti pubblici”.
Il Governo si è concentrato su tre punti.
Il primo riguarda il blocco delle operazioni di acquisto di crediti da parte delle regioni e altri enti pubblici. Il secondo, riprendendo la circolare n. 33/E del mese di ottobre dell’Agenzia delle Entrate, limita significativamente le responsabilità del fornitore che ha applicato lo sconto in fattura e dei cessionari dei crediti. Infine, con il D.L. 11 del 16 febbraio 2023 il Governo ha, dunque, bloccato tutte le cessioni di bonus fiscali, rendendo nulla la norma che, secondo l’art. 21 del Decreto Rilancio, regola le cessioni, fatta eccezione per i lavori già avviati.
Flavia De Michetti