I soliti splendidi alleati non perdono occasione per farsi compatire. Respingono i migranti, giudicano l’operato degli altri e da buoni alleati si prendono cura dei nostri terroristi, assassini, comportandosi alla pari di un qualsiasi “Stato Canaglia”.
Il Governo di Destra proprio non va giù e allora la saga dei “Nostri Splendidi Alleati” si arricchisce di una nuova penosa puntata francese.
L’insulto questa volta arriva dal Ministro dell’interno transalpino che accusa la Meloni di nonsaper gestire l’immigrazione, facendo saltare i nervi persino al serafico Ministro Tajani. “Non andrò a Parigi per il previsto incontro con Colonna. Le offese al governo ed all’Italia pronunciate dal ministro Darmanin sono inaccettabili. Non è questo lo spirito con il quale si dovrebbero affrontare sfide europee comuni”, ha twittato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Proprio i cugini d’oltralpe, che dopo la pantomima di novembre scorso, quando dopo avere fatto arrivare la nave dell’Ong Sos Méditerranée sulle loro coste, dei 234 migranti ospiti della Ocean Viking i galletti ne hanno respinti subito 123; ben il 40% in più della media giornaliera (80 al giorno) dei loro respingimenti dalla frontiera di Ventimiglia.
Gli stessi democratici e liberali francesi che hanno sospeso Schengen, ripristinato i controlli a Ventimiglia e respinto donne e minori a Claviere.
Un bell’esempio di coerenza e di capacità.
“Legalitè e humanitè” sono sempre al primo posto tra i pensieri francesi; questo è evidente.
Così come, correva l’anno 2011, quando la Francia attaccò, peraltro senza alcuna autorizzazione internazionale, Gheddafi per impadronirsi del petrolio libico gettando nel caos la Libia. Le conseguenze di quella scelta scellerata sono ancora visibili.
Infine, che dire dell’altra porcata che non ti aspetteresti da un alleato, ovvero la protezione di terroristi condannati a pene definitive per fatti di sangue.
La Corte di Cassazione francese, a fine marzo, ha infatti confermato il rifiuto di estradare in Italia dieci ex militanti delle Brigate rosse, che Roma richiede da tempo alla Francia perchè già condannati in patria per “atti terroristici” risalenti agli anni di piombo.
Le domande di estradizione riguardavano:
– l’ex di Lotta Continua Giorgio Pietrostefani, ottantenne e da tempo malato, condannato a 22 anni perché riconosciuto come uno dei mandanti dell’omicidio del commissario Luigi Calabresi
– Roberta Cappelli (1955), condannata all’ergastolo per associazione con finalità di terrorismo, concorso in rapina aggravata, concorso in omicidio aggravato, attentato all’incolumità
– Marina Petrella (1954), condannata all’ergastolo per omicidio
– Sergio Tornaghi (1958), condannato all’ergastolo per l’omicidio di Renato Briano, direttore generale della Ercole Marelli
– l’ex membro dei ‘Nuclei armati contropotere territoriale’ Narciso Manenti (1957), condannato all’ergastolo per l’omicidio aggravato dell’appuntato dei carabinieri Giuseppe Gurrieri nel 1979.
– l’ex militante dei Proletari armati per il comunismo (Pac) Luigi Bergamin (1948), deve scontare una condanna a 25 anni per associazione sovversiva, banda armata e concorso in omicidio
– l’ex militante di Autonomia Operaia Raffaele Ventura (1952), condannato a 20 anni per concorso morale nell’omicidio a Milano del vicebrigadiere Antonio Custra
– Enzo Calvitti (1955), deve scontare una pena di 18 anni, 7 mesi e 25 giorni e 4 anni di libertà vigilata per i reati di associazione sovversiva, banda armata, associazione con finalità di terrorismo, ricettazione di armi
– Giovanni Alimonti (1955), deve ancora scontare 11 anni per banda armata e associazione terroristica
– Maurizio Di Marzio (1961), deve scontare 5 anni per tentato sequestro dell’ex dirigente della Digos di Roma, Nicola Simone.
Resiste così la dottrina Mitterand, che definisce i fondamenti del diritto di asilo in Francia, enunciata dall’omonimo presidente socialista francese nel discorso al Palais des Sports di Rennes il 1º febbraio 1985.
Una protezione che mette al sicuro le gentildonne e i gentiluomini “rosso sangue” solo perché condannati in contumacia.
Chissà perché erano in contumacia? Forse innocenti?
Non crediamo sia proprio così!
E allora cari spocchiosi francesi piantatela di fare la figura dei falsi secchioni e prima della classe, ma pensate alle vostre magagne, che ne avete a volontà.
Lambert “Daemon” Glue
In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it
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