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Home Esteri Politica In Francia, la legge sull’innalzamento dell’età pensionabile adottata senza il consenso del Parlamento

In Francia, la legge sull’innalzamento dell’età pensionabile adottata senza il consenso del Parlamento

Nei giorni scorsi, in Francia, si sono verificate proteste contro la Riforma delle pensioni, un progetto che innalza l’età minima dai 62 ai 64 anni entro il 2030, voluto dal Presidente Emmanuel Macron e il Primo Ministro francese Elizabeth Bourne a partire dal 10 gennaio. 

Secondo alcune stime, circa sei francesi su dieci sono contro questa riforma e i cittadini sono scesi nelle maggiori piazze del Paese, insieme a tutte le sigle sindacali e i partiti politici francesi della NUPES – Nouvelle Union Populaire Ècologique et Sociale, per manifestare il loro dissenso.

Nelle ultime ore, l’Assemblea nazionale avrebbe dovuto votare questo disegno di legge, ma il Primo Ministro, con il permesso del Presidente, è ricorsa all’articolo 49 comma 3 della Costituzione, che consente l’adozione di una legge senza l’approvazione del Parlamento.

L’articolo 49, 3 prevede infatti che “Il Primo Ministro può, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, impegnare la responsabilità del Governo davanti all’Assemblea nazionale sul voto di un disegno di legge finanziaria o di finanziamento previdenziale, in tal caso tale disegno di legge si considera adottato, salvo che non sia votata una mozione di censura, presentata entro 24 ore, alle condizioni previste dal comma Il Presidente del Consiglio dei Ministri può avvalersi di tale procedura anche per un altro disegno di legge o fattura per sessione”.

Dall’inizio della Quinta Repubblica, questa è la centesima volta che viene attivata questa manovra. Il Ministro Bourne, infatti, è il secondo ad aver utilizzato maggiormente il 49,3, dopo Michel Rocard.

I parlamentari dell’opposizione hanno immediatamente chiesto un voto di sfiducia al Governo e, nel caso in cui Macron perdesse il voto di sfiducia, il disegno di legge sulle pensioni sarà annullato e il Governo dovrà dimettersi. 

Da parte dei sindacati, Laurent Berger, Segretario Generale di Confédération Française Démocratique du Travail, ha annunciato “nuove mobilitazioni” contro il disegno di legge e Marine Le Pen, Deputato dell’Assemblea nazionale, ha subito dichiarato che, in seguito a questa decisione, presenterà una mozione di censura contro il Governo.

Non possiamo scommettere sul futuro delle nostre pensioni. Se tutti avessero votato secondo la loro coscienza e secondo le loro posizioni passate, non saremmo dove siamo oggi”, è intervenuta la Bourne di fronte ai parlamentari a Parigi mentre annunciava la decisione presa dal Governo.

Flavia De Michetti

Fuori dal Silenzio

SatiQweb

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