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Home Politica La politica italiana dialoga sulla scelta del Presidente della Repubblica

La politica italiana dialoga sulla scelta del Presidente della Repubblica

C’è fermento nella politica italiana, aumenta il dibattito sulla scelta del nuovo Presidente della Repubblica. È divenuto l’argomento principale del dialogo politico, quassi fosse l’unico argomento a dettare l’agenda di questi mesi, sul quale si decidono alleanze per le prossime elezioni. Forse anticipate? Dipende se Mario Draghi sarà la persona sulla quale convergeranno le preferenze da parte degli schieramenti politici. La partita è aperta a continui cambiamenti, senza escludere nuove alleanze strategiche, proprio in conseguenza della gestione dell’emergenza sanitaria del Covid 19, ormai fortemente criticata dalla maggioranza degli esponenti parlamentari. Quello che suscita perplessità è il dibattito sfrenato sulla scelta del Presidente della Repubblica. Non si comprende il motivo di questo interesse che, stando alle dichiarazioni dei politici, diventa la conseguenza delle elezioni. Non dovrebbero essere due argomenti distinti e separati? È il Parlamento, secondo la Costituzione, a eleggere il Presidente della Repubblica. C’è da segnalare il ruolo fondamentale di arbitro della partita politica che assume l’inquilino del Quirinale. Forse è più importante scegliere con strategia per avere un buon interlocutore? Ciò che lascia perplessi è la mancanza di determinazione nel risolvere i problemi dell’economia, della sanità, del sociale che sono stati tralasciati dopo quasi 24 mesi di pandemia del Covid 19. 

Nuovi scenari politici

C’è il Movimento Tre V che può presentarsi alle politiche e garantirsi il consenso dell’elettorato dei No vax, che comunque resta alto come percentuale (circa il 10%). Combattere la gestione del Covid 19 e garantire più democrazia nella campagna della vaccinazione potrebbe assicurare una presenza in Parlamento. Alessandro Di Battista non fa trapelare nulla ma è del tutto evidente che sta lavorando alla nascita di un Movimento politico, dopo il suo abbandono dei Cinque Stelle quando decisero di appoggiare il governo guidato da Mario Draghi. Carlo Calenda può sfruttare il suo 15% circa ottenuto alle elezioni comunali per partecipare da solo alle elezioni politiche, sperando di ottenere un buon consenso elettorale. Non possono essere dimenticati i piccoli movimenti e le associazioni che appoggiano sia la destra, sia la sinistra, comprese le realtà nascenti che stanno decidendo in base agli argomenti da portare come bandiera. Matteo Renzi sembra deciso nel suo obiettivo di essere, per la seconda volta, l’ago della bilancia nella scelta del prossimo inquilino del Quirinale. Matteo Salvini e Giorgia Meloni non sembrano molto coesi tra loro nell’individuazione di una personalità da suggerire per la Presidenza della Repubblica. Enrico Letta e il Pd sono più chiari perché hanno scelto il Movimento Cinque Stelle per iniziare un lungo lavoro di unione delle due forze politiche, appoggiando e valutando nuovamente Giuseppe Conte, leader dei Cinque Stelle. Il Pd vuole dar vita a un nuovo soggetto politico che includa i Cinque Stelle, convinti di rispondere adeguatamente alle istanze dei cittadini.

Francesco Fravolini

Fuori dal Silenzio

SatiQweb

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