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La proroga dello stato di emergenza e lo stato di diritto

La proroga dello stato di emergenza e lo stato di diritto

La Costituzione italiana vigente che risale al 1948 non disciplina, ad eccezione dell’ipotesi bellica, lo stato di eccezione. Fu una scelta voluta e consapevole dei Costituenti al fine di evitare derive autoritarie come accaduto in Germania nel 1933. Pertanto, la normazione relativa all’emergenza sanitaria o per calamità naturali è affidata ad una fonte primaria statale di produzione del diritto. In particolare, è il decreto legislativo delegato n. 1/2018 e successive modificazioni (Codice della Protezione civile) a stabilirne la durata, le modalità con le quali viene deliberata ed il ritorno graduale ad una situazione ordinaria. Prorogato lo stato di emergenza per Covid.

Proroga dello stato di emergenza 

Il Governo della Repubblica ha deciso, in occasione della seduta del Consiglio dei Ministri del 14 dicembre 2021, di prorogare l’emergenza in atto fino alla data del 31 marzo 2022. Ben oltre il termine massimo di ventiquattro mesi contemplato. Se un decreto legge, che si trova sullo stesso piano del Codice della Protezione civile, può abrogare e modificare, certamente non bisogna mai distogliere lo sguardo dalla “temporaneità” delle situazioni emergenziali. Per questo motivo è necessario fissare un “limite ultimo massimo” per far sì che l’emergenza non si tramuti in «normalità consolidata» per dirla con le parole del filosofo Giorgio Agamben. 

L’eccezione

L’unica eccezionalità che permette uno stravolgimento dell’ordinarietà costituzionale senza definirne il “termine ultimo”, è la dichiarazione dello stato di guerra ex art. 78 Cost. Invocare una “temporaneità non definibile” in ragione della natura epidemiologica dell’emergenza, significa ammettere una indeterminabilità dell’emergenza. In tal modo si seguirebbe il principio secondo il quale necessitas non habet legem, sed ipsa sibi facit legem (la necessità non conosce leggi, perché diventa legge essa stessa). Siamo sicuri che prorogare il termine oltre il tempo stabilito non possa divenire in seguito un grimaldello demolitore del sistema democratico da quasi due anni in fibrillazione? 

Gaetano Azzariti, Il diritto costituzionale d’eccezione

«Quando qualcuno ha pensato di estendere lo stato di emergenza e si fece confermare oltre il tempo i pieni poteri, ecco che la dittatura da commissaria si fece sovrana, e la Repubblica capitolò. Ancora oggi è questa la sfida più grande. Se infatti adesso sopportiamo limitazioni di libertà disposte in piena e solitaria responsabilità dal Governo pro tempore in carica, lo facciamo per necessità, avendo ad esso trasferito di fatto i poteri sovrani. Consapevoli però che, se dopo aver sconfitto il terribile e invisibile nemico, non si dovesse tornare alla normalità, rischieremmo di precipitare nel buio della Repubblica»

Daniele Trabucco, Costituzionalista * con qualifica professionale e accademica

Prorogato lo stato di emergenza per Covid

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