Tempi concitati per il legislatore che non trova pace per alcune disposizioni.
Articoli su articoli si susseguono per tutte le novità riguardanti il bonus 110% ma c’è un’altra “Signora” che dal marzo 2019 non trova pace, ed è la norma sulla crisi d’impresa.
La Bozza del decreto-legge Pnrr approvato dal Consiglio dei ministri (Cdm) lo scorso 16 febbraio avrebbe permesso al fisco e agli enti previdenziali ed assicurativi di concludere transazioni anche nella Composizione negoziata della crisi d’impresa (Cnc) ricevendo cosi un plauso da tutti gli operatori coinvolti che da tempo l’invocavano.
Dietro l’angolo si annida sempre la sorpresa e cosi il 24 febbraio 2023, con il Dl n. 13 “Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al Pnrr (Pnc), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune”, il legislatore ha eliminato la norma.
Parrebbe che, per ragioni tecnico legislative, il Ministero della giustizia abbia dovuto rimuovere il secondo comma dell’art. 39 della bozza di decreto uscita dal Cdm.
Il testo della disposizione, che ora è l’art. 38, non è più composto da cinque commi ma soltanto da quattro.
Insomma, è stato eliminato il comma dedicato agli accordi transativi per dilazionare oltre le 120 rate o ridurre il debito fiscale e previdenziale verso Agenzia delle entrate, Agenzia della riscossione, Inps e Inail in misura non inferiore a quella che gli stessi enti avrebbero potuto ottenere in caso di liquidazione giudiziale dell’impresa in crisi.
Stessa sorte del Bonus 110%, una valutazione non appropriata dell’impatto finanziario, in pratica i soldi non ci sarebbero.
Sicuramente assisteremo ad altre modifiche della norma e si arriverà ad un miglior confronto con gli enti pubblici in sede concorsuale, per il momento non si può far altro che ricordare come le nuove norme abbiano cambiato la gestione d’impresa introducendo gli adeguati assetti di cui abbiamo già ampiamente parlato e che non bisognerebbe tralasciare nella programmazione dell’attività.
Mario Vacca
In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it