Notizie recenti

| | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | |
Home Esteri Politica Piano riarmo, tra percorso di costituzionalizzazione dell’Unione Europea e costituzioni nazionali

Piano riarmo, tra percorso di costituzionalizzazione dell’Unione Europea e costituzioni nazionali

Il nodo della difesa europea che, sulla base del Trattato di Lisbona del 2007, è retto dal metodo intergovernativo e non da quello comunitario, costituisce una linea di confine il cui superamento comporterebbe il mettere la parola fine agli Stati nazionali per un’entità statuale sempre più federale. 

Le spinte del Presidente della Commissione europea mirano proprio a questo ed il conflitto ucraino, congiunto al disimpegno degli Stati Uniti d’America, rappresenta una occasione per spingere il “federalizing process”. 

La proposta del piano da 800 miliardi di euro, sottratti ai fondi strategici, per riarmare l’Unione Europea (dopo il crollo del muro di Berlino nel 1989 e la riunificazione della Germania nel 1990 pensavamo di non sentire più la parola “riarmo”) non rappresenta il fine, bensì il mezzo volto a far entrare, sia pure previa e necessaria modifica del Trattato, la difesa europea nel metodo comunitario. 

In realtà, il percorso di integrazione europea ha potuto svolgersi grazie ad una discutibile lettura dell’art. 11 della Costituzione vigente, favorita da una altrettanto non convincente giurisprudenza costituzionale. 

La norma costituzionale non è stata pensata come legittimante in via permanente “limitazioni di sovranità”, ma come strumento per consentire puntuali limitazioni da approvarsi volta per volta (G.U. Rescigno) e, comunque, non tali da consentire nel tempo un progressivo superamento dello stesso ordinamento costituzionale. 

Entrando, ora, nel merito della proposta, è doveroso chiedersi quale sia lo scopo ultimo di questo riarmo? 

Da una parte l’Unione Europea lamenta di essere esclusa dalle trattative tra USA e Russia per una pace giusta e duratura in Ucraina (e che cosa pensava di ottenere dopo i pacchetti di sanzioni e dopo aver appoggiato la politica guerrafondaia della precedente amministrazione Biden?), dall’altra assume un atteggiamento che è l’esatto opposto di qualunque volontà di pace. Da ultimo: contro chi si riarma l’UE? Contro Vladimir Putin? E si pensa davvero che l’intenzione del Presidente della Federazione Russa sia la conquista dell’Europa? 

Quando i Paesi destinano una quota maggiore del loro bilancio a scopi militari, la probabilità che siano coinvolti in conflitti armati aumenta, poiché tendono a fare affidamento sull’importazione di armi e soluzioni militari per soddisfare le loro esigenze di sicurezza, a scapito di approcci pacifici e diplomatici.

Prof. Daniele Trabucco – Costituzionalista

In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it

Fuori dal Silenzio

SatiQweb

dott. berardi domenico specialista in oculistica pubblicità

Condividi

Condivi questo Articolo!