Lo stato di emergenza per la pandemia Covid-19 è stato introdotto dall’ex premier Giuseppe Conte il 31 gennaio 2020. Da quel dì abbiamo vissuto con guanti, mascherine, chiusure di attività, lockdown e, in seguito, limitati nelle libertà da carte verdi e super green pass che non sono certamente una “cura”. Ma la colpa è degli italiani.
Si è continuato a step o, per meglio dire, a spot pubblicitari con “salviamo la Pasqua per vivere l’estate”, “sacrifichiamo l’autunno per il Natale”. Con il Governo Draghi si modifica la narrazione: “o ti vaccini o muori” fino a giungere al fatidico super green pass ed alla proroga dello stato di emergenza fino al 31 marzo 2022. Ma si può fare?
Abbiamo trovato un riferimento nel decreto legislativo del 2008, n.1, ma si tratta del Codice della Protezione civile, articolo 24, comma 3: «La durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non può superare i 12 mesi, ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi». Se lo stato di emergenza non può durare più di 24 mesi significa che non potrebbe essere prorogato oltre il 31 gennaio 2022.
Ma il decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri stabilisce «l’estensione sino al 31 marzo 2022 della norma secondo cui il Green pass rafforzato debba essere utilizzato anche in zona bianca per lo svolgimento delle attività che altrimenti sarebbero oggetto di restrizioni in zona gialla».
Nella nuova ordinanza firmata dal ministro Speranza è contemplato «l’obbligo del test negativo in partenza per tutti gli arrivi dai Paesi dell’Unione Europea. Per i non vaccinati, oltre al test negativo, è prevista la quarantena di 5 giorni». L’ordinanza è valida a partire dal 16 dicembre e fino al 31 gennaio.
Siamo comunque salvi, non è stato previsto l’obbligo della mascherina all’aperto.
Antonella Di Luzio