“Su invito del Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, il membro dell’Ufficio politico del Comitato centrale del PCC e Ministro degli Esteri Wang Yi si recherà in visita ufficiale in Russia dal 31 marzo al 2 aprile“, è il comunicato ufficiale del Ministero degli Esteri cinese, a cui si aggiunge la dichiarazione del portavoce, Guo Jiakun, che conferma l’arrivo a Mosca del Ministro Wang Yi per una visita di lavoro in cui incontrerà alti funzionari russi e avrà colloqui con il suo omologo Sergej Lavrov.
Il giovane diplomatico, di etnia mongola, ha assunto il suo ruolo lo scorso gennaio, ed è il 35esimo portavoce del Ministero, per il quale lavora da oltre 20 anni, fin dalla sua laurea all’università di Nankai; vanta quindi un’ampia esperienza in questo settore.
Non ha avuto infatti alcuna esitazione a smascherare una grave falsità recentemente pubblicata dalla rivista tedesca Welt am Sonntag (edizione domenicale del quotidiano di Amburgo Die Welt, fondato nel 1946 come giornale del governo inglese in Germania) in cui si affermava che il Ministero degli Esteri cinese aveva discusso a Bruxelles la possibilità che la Cina si unisse alle forze di pace ucraine.
Durante la conferenza stampa della settimana scorsa, al giornalista che chiedeva conferma se la Cina stia considerando di dispiegare truppe in Ucraina nell’ambito di tale missione e a quali condizioni, Guo ha dichiarato lapidario che l’articolo in questione “è completamente falso” e che “la posizione della Cina sulla crisi ucraina rimane coerente e inequivocabile“.
Ulteriore conferma della posizione di Pechino arriva proprio dal prossimo viaggio in Russia del Ministro Wang Yi che discuterà con Lavrov delle questioni internazionali più urgenti – tra cui le prospettive di risoluzione della crisi ucraina – oltre che delle relazioni bilaterali, compresi i contatti tra i leader dei due Paesi e i funzionari di alto profilo.
Secondo Guo Jiakun, “negli ultimi anni, sotto la guida strategica dei due leader, la Cina e la Russia hanno mantenuto l’incrollabile spirito di buon vicinato e amicizia, la cooperazione strategica globale e l’interazione reciprocamente vantaggiosa, approfondendo costantemente i legami strategici e dando un importante contributo alla promozione di ulteriori contatti bilaterali e alla protezione delle norme fondamentali alla base delle relazioni internazionali“.
In conclusione, va da sé che – nonostante le fake news delle malelingue europee – le due superpotenze sono coerenti con le proprie idee e decisioni, rimanendo unite e ben coese in uno spirito di amicizia e cooperazione da cui molti Paesi dovrebbero prendere esempio.
Eva Bergamo
