Molto interessante la risposta avuta da Byoblu sull’orientamento delle preferenze di voto dei cittadini italiani per la prossima tornata elettorale del 25 settembre.
Non rappresenta certo un orientamento di voto questo sondaggio, ma i 28.024 partecipanti, hanno fatto comprendere bene che le forze antisistema ci sono e sono presenti e, anche se non si può nascondere la difficoltà della raccolta firme voluta dal governo con il decreto del 4 maggio scorso, possono essere la vera massa critica anche per portare il “partito non voto” alle urne.
Sono le coalizioni nuove che nascono con la forza della “piazza del dissenso” la cui lotta è volta contro la sospensione dei diritti della persona come il diritto al lavoro, il diritto allo spostamento e il diritto all’integrità fisica.
Analizziamo i risultati
Italia sovrana e popolare (Ancora Italia, Partito Comunista, Riconquistare l’Italia, Azione civile, Rinascita Repubblicana, Comitati No Draghi, Italia Unita ) ha raccolto il 37.11% dei voti.
Segue con il 25.03% Vita (Sara Cunial, Movimento 3V, il Popolo italiano, Sentinelle della Costituzione, Io sto con l’avvocato Polacco, Alleanza italiana Stop 5G, Davide Barillari, Paolo Sensini del No paura Day)
Ha raccolto il 21.14% delle preferenze Italexit (Paragone, Cabras, Barbaro)
UCDL di Erich Grimaldi ha totalizzato il 9.39% delle preferenze;
Alternativa per l’Italia (Adinolfi, il popolo della famiglia, Simone di Stefano, Movimento Exit) il 4.8 %.
Forza del Popolo dell’avvocato Massimiliano Musso il 2.53% (fonte Byoblu).
Quello che emerge è la frammentazione di queste forze antisistema, un elemento che non è di poco conto considerato il disamore degli italiani per la politica.
E a proposito di frammentazione è di poco fa la notizia data nei social da Pino Cabras della rottura tra Alternativa e Italexit dichiarando: “Il quadro di possibile accordo elettorale fra Alternativa e Italexit in vista delle elezioni del 25 settembre 2022 è sciolto.
Laddove c’era un consenso di fondo su una serie di importanti nomi da presentare come candidati, nella composizione in dettaglio delle liste presentata da Italexit abbiamo riscontrato la presenza – anche in ruoli di capolista – di candidati organici a formazioni di ispirazione neofascista.
Sebbene nelle piazze le persone di diversa ispirazione abbiano trovato un linguaggio comune, e proprio perché ci siamo impegnati nel tempo a superare molti schemi ideologici, non vogliamo che le liste siano condizionate dal peso ideologico di esponenti del fascismo nostalgico favoriti dal meccanismo delle liste bloccate”.
Il personalismo e l’individualismo faranno gioco al “sistema di potere”; peccato, ma tutto questo significa che bisogna attuare altre future strategie organizzative perchè troppi galli non possono stare nello stesso pollaio.
Per la nostra Costituzione non c’è un quorum per dare validità alle elezioni siano esse politiche o amministrative e ne deriva che qualunque sarà la percentuale dei cittadini votanti, essa sarà sufficiente a conferire la legalità del mandato popolare a chi sarà eletto.
Se nella storia recente della nostra repubblica i vari governi tecnici dei migliori e messia vari, hanno solo dimostrato che il mandato popolare dei cittadini, è stato calpestato e considerato carta straccia, stavolta non recarsi alle urne, sarebbe solo, fare il gioco dei partiti che conosciamo tutti inclusi, in quanto, la prossima ammucchiata, è già pronta.
Ci rimane solo di considerare ciò che è stato e che abbiamo subito con lockdown, ricatti, dignità popolare calpesta e, l’unica alternativa possibile, è quella di essere responsabili ed anche democraticamente capaci di rompere con il passato, dando fiducia a chi, nella “piazza del dissenso”, ha lottato in nome del rispetto della Costituzione italiana.
Andrea Caldart
*Foto principale di Byoblu