Mentre in America il 47° Presidente americano Donald Trump, nella cerimonia di investitura, ha promesso al popolo una nuova era dell’oro per i cittadini USA, in Italia, più modestamente riflettiamo su alcuni dati pubblicati dall’Istat. Riferibili al 2023, ma sempre indicativi di una tendenza per niente positiva per gli italiani. Tema: Le richieste di aiuto economico dei cittadini – Anno 2023.
Ecco ciò che emerge dalle indagini sul campo dell’istituto nazionale di statistica del Bel Paese.Nel 2023 meno di un quarto (23,1%) dei cittadini residenti di 18-74 anni ha chiesto un prestito o un aiuto economico in un momento di difficoltà. Tra questi, il 54,7% si è rivolto ai familiari, il 31,4% alle banche, il 22,7% alle società finanziarie, il 7,4% agli amici o ai vicini di casa, il 2,4% ad altre persone.
La quota di chi richiede un prestito/aiuto tra i disoccupati arriva al 34%. I familiari concedono il prestito/aiuto nel 97% dei casi, chiedendo in cambio un interesse soltanto al 7,5% dei richiedenti. Il 27,7% di chi ha ricevuto il prestito non sa valutare se l’interesse pagato è più alto o meno rispetto a quanto avrebbe richiesto la propria banca. All’8,5% dei cittadini è capitato di ricevere proposte di aiuto economico, a prescindere dal fatto che abbiano o meno chiesto un prestito o un aiuto economico.
Insomma, ne viene fuori un quadro davvero allarmante; italiani sempre di più in bolletta. Senza voler dimenticare il fenomeno dei prestiti usurai, che sfuggono alle rilevazioni statistiche, ma che costituiscono un fenomeno allarmante. Non osiamo immaginare ciò che accadrà nel corso dell’anno appena iniziato. Con i consistenti aumenti che si prevedono sulle bollette di luce, e gas.
D’altronde i dati sugli indici di povertà in Italia sono emblematici e confermano la tendenza che vede grandi fette di pensionati e lavoratori che non arrivano a fine mese pur disponendo di un reddito mensile. Il carovita continua ad imperversare. Di fatto l’inflazione reale è di gran lunga superiore a quella rilevata.
Prova provata l’aumento delle file alle mense sociali che distribuiscono pasti gratis ogni giorno, dove da tempo ormai si notano persone comuni, che già a metà mese; con i loro miseri redditi, hanno bisogno di ricevere un pasto caldo per sopravvivere. I pochi centesimi attribuiti alle pensioni per l’adeguamento al costo della vita sono l’ennesimo schiaffo agli “invisibili”: ovvero quei cittadini che non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena.
Il vero welfare non è più quello dello Stato. Ma quello dei nonni con le loro pensioni, che sia pur misere servono ad aiutare moltissime famiglie ad andare avanti.
Per non parlare poi dei cosiddetti “non attivi” ovverosia: quei cittadini, in gran parte giovani tra i 15 e i 34 anni, che non lavorano non studiano e non frequentano corsi di formazione. L’Italia tra i paesi dell’Unione europea resta al secondo posto per incidenza. Un podio di cui non andare certamente fieri.
Per non dimenticare le centinaia di migliaia di italiani che rinunciano a curarsi, per una sanità pubblica che ormai è ridotta all’osso, mentre impazza il sistema delle polizze sanitaria: unico passaggio per potersi curare senza aspettare le famigerate liste di attesa pubbliche. In questo L’Italia sta inseguendo il sistema sanitario americano a grandi falcate.
Mentre accade tutto ciò. Mentre la questione sociale rischia sempre di più di diventare emergenza. La grande arma di distrazione di massa sono i razzi e i missili del Tycoon anarco-futurista Elon Musk, o le sterili polemiche sul terzo mandato di politici che da Presidenti di regione si sono prima trasformati in governatori, e che infine rischiano di divenire dei veri e propri satrapi orientali.
Insomma, come dire: tutto va bene Madame la Marchesa? Non proprio. Ma a breve avremo missili che ci porteranno su Marte: sì, però con lo stomaco vuoto!
Giuseppe Storti