Notizie recenti

| | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | |
Home Cultura e società Libri Gabriele Repaci, Siria, crocevia della storia, Edizioni all’insegna del Veltro, Parma 2025, pp. 224, € 25,00

Gabriele Repaci, Siria, crocevia della storia, Edizioni all’insegna del Veltro, Parma 2025, pp. 224, € 25,00

Nel panorama sempre più variegato della saggistica storica e geopolitica, Siria, crocevia della storia di Gabriele Repaci (Edizioni all’insegna del Veltro, 2025) si impone come un’opera di valore, che offre una delle analisi più complete e accurate mai dedicate alla Siria dall’editoria italiana. 

Non si tratta semplicemente di un libro di storia, ma di un autentico viaggio attraverso i millenni che permette di cogliere l’essenza della Siria come nodo cruciale di civiltà, religioni, imperi e conflitti. Il titolo stesso non è solo evocativo, ma perfettamente aderente al contenuto: la Siria viene raccontata come un crocevia, geografico e simbolico, dove si incontrano, si scontrano e si fondono culture, eserciti, commerci e credenze, rendendola un teatro permanente della storia umana.

La narrazione prende le mosse da tempi remotissimi, dal paleolitico fino alle prime culture neolitiche, passando poi per l’età del bronzo e le prime città-stato, come Ebla, Mari e Ugarit. 

Qui, con una notevole padronanza delle fonti archeologiche e storiografiche, l’autore ricostruisce con rigore la nascita delle prime civiltà urbane siriane, mostrando come questi centri si affermarono sin dall’antichità come fulcri di commercio, diplomazia e cultura. In questa fase iniziale, la Siria si presenta non come un semplice passaggio obbligato tra mondi diversi, ma come una protagonista assoluta, capace di definire le rotte commerciali e i rapporti politici tra le potenze mesopotamiche, anatoliche ed egiziane. 

La ricchezza dei dettagli offerti da Repaci restituisce il ritratto vivido di una terra che, anche nei momenti di maggiore sottomissione agli imperi esterni, mantiene una vitalità economica e culturale straordinaria, fungendo da ponte tra tradizioni locali e influenze straniere.

Proseguendo nel tempo, il racconto attraversa le epoche persiana, ellenistica e romana, nelle quali la Siria, sempre contesa, conserva la sua centralità strategica, fino a giungere al VII secolo, quando con l’avvento dell’Islam e la trasformazione di Damasco in capitale del Califfato omayyade essa diventa il cuore pulsante della civiltà islamica, centro artistico, religioso e intellettuale di primo piano. Questa parte del libro permette di cogliere la complessità di una società capace di integrare molteplici influenze, pur restando fedele alla propria identità.

Ma il punto di forza del volume è il modo in cui Repaci riesce a collegare il passato con il presente. 

La storia antica non è mai fine a sé stessa, ma viene costantemente riletta alla luce delle dinamiche contemporanee. Così l’autore ci conduce fino alla disgregazione dell’Impero ottomano e alla stagione coloniale, mettendo a fuoco le politiche di divide et impera imposte dalle potenze europee, in particolare dal mandato francese, e mostrando come queste abbiano inciso profondamente sul tessuto sociale siriano, creando linee di faglia settarie e confini artificiali che ancora oggi alimentano tensioni e conflitti. 

Questa parte del libro, dedicata al periodo coloniale e alla costruzione dello Stato moderno, è una delle più incisive e attuali, perché consente di comprendere come la Siria sia diventata il teatro geopolitico per eccellenza, dove si intrecciano le ambizioni delle grandi potenze e degli attori regionali.

Il racconto entra poi nel Novecento e nei tempi più recenti con una lucidità rara. L’ascesa di Hāfiz al-Asad, artefice di un regime autoritario che seppe garantire alla Siria stabilità e sviluppo, accompagnandola lungo un percorso di modernizzazione, la transizione del potere al figlio Bashār e infine l’esplosione della guerra civile nel 2011, sono ricostruite con precisione e senza cedere a letture superficiali o faziose. Repaci non si limita a riportare la cronaca degli eventi, ma analizza le cause profonde del conflitto, mostrando come le disuguaglianze economiche, le fratture sociali mai sanate e le tensioni settarie siano state abilmente strumentalizzate dalle potenze occidentali e regionali per destabilizzare la Siria e trasformarla in un campo di battaglia geopolitico. In questo, l’autore dimostra una straordinaria capacità di integrare i diversi livelli della narrazione: la grande politica si intreccia con le dinamiche locali, gli interessi economici con le aspirazioni popolari, le ideologie con le realtà quotidiane.

Pur affrontando una materia densa e complessa, Repaci mantiene sempre uno stile accessibile, mai pedante, a tratti persino lirico, che rende la lettura di questo libro un’esperienza coinvolgente. Anche nei passaggi più intricati, come l’analisi delle strutture politiche delle città-stato del III millennio a.C. o le complesse alleanze durante la guerra fredda nel Vicino Oriente, la narrazione scorre fluida, sostenuta da una prosa che sa fondere rigore scientifico e passione per il racconto. La Siria emerge così non solo come un crocevia geografico, ma come un punto nevralgico della storia mondiale, capace di influenzare il destino di intere civiltà.

La lezione che si trae da Siria, crocevia della storia è preziosa. 

Comprendere la Siria significa comprendere le radici profonde di uno dei conflitti più complessi del nostro tempo, ma anche riconoscere il valore di una terra che da secoli è il punto di incontro e di scontro fra culture, imperi, religioni. 

Un libro necessario, intenso, che si distingue per l’ampiezza della prospettiva e per la capacità di far dialogare passato e presente, archeologia e geopolitica, tradizione e modernità. Un’opera imprescindibile per storici, per studiosi di geopolitica e per chiunque voglia avvicinarsi con consapevolezza e rispetto alla storia di una terra che, oggi più che mai, merita di essere compresa.

Matteo Pio Impagnatiello

In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it

Fuori dal Silenzio

SatiQweb

dott. berardi domenico specialista in oculistica pubblicità

Condividi

Condivi questo Articolo!