Il contratto di mutuo con ammortamento alla francese – vale a dire il mutuo nel quale le rate sono sempre dello stesso importo, ma a variare sono l’ammontare nell’ambito delle stesse delle quote di capitale ed interessi (all’inizio del mutuo la quota degli interessi sarà più alta mentre alla fine del mutuo sarà prevalentemente quota capitale) – è stato, negli ultimi anni oggetto di dispute giurisprudenziali.
In materia, infatti, si registrano pronunzie spesso di segno opposto che fanno spegnere o riaccendere, a seconda dei casi, le speranze dei consumatori.
Di recente si è registrata una nuova sentenza in materia che, pur essendo di merito (e cioè emessa da un Tribunale) e non di legittimità (vale a dire pronunziata dalla Corte di Cassazione) sembra fare maggiore chiarezza sull’argomento in esame.
Nel corso del processo, infatti, è stata accertata, attraverso una consulenza tecnica d’ufficio, la natura usuraria degli interessi corrispettivi del mutuo con ammortamento alla francese in quanto la rata dello stesso era stata determinata con capitalizzazione composta.
Ciò ha comportato la dichiarazione da parte del Tribunale della gratuità del mutuo oggetto di causa quale conseguenza dell’accertamento dell’usura originaria del contratto di mutuo in quanto era stata inserita tra le remunerazioni in favore della banca anche l’eventuale costo conseguente all’ammortamento alla francese.
Il calcolo degli interessi attraverso la capitalizzazione composta e non con quella semplice aveva comportato il lievitare del tasso oltre la soglia dell’usura con conseguente dichiarazione di gratuità del mutuo e, quindi, dell’obbligo di restituzione della sola sorte capitale e non degli interessi
Avv. Emilio Graziuso – Avvocato Cassazionista e Dottore di Ricerca
Presidente dell’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”
In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it
