Il Museo Storico della Fanteria costruito nel 1922 a Roma e inaugurato come realtà museale nel 1959 sotto l’autorità del Comando Militare della Capitale, ha dato l’avvio ad una serie di interessantissime mostre d’Arte, apparentemente lontane dal suo “core business”. Tra queste: Dali’ e Frida Khalo, celebrata artista messicana.
Al di là della pregevolezza ricercata delle opere esposte va encomiata la volontà di riempire spazi solitamente istituzionali e dedicati a tematiche lontane dall’Arte come la Guerra, la Fanteria e la Difesa.
È del tutto evidente ed encomiabile quindi il merito e il coraggio di offrire spazio all’Arte e alla Bellezza in un luogo dedicato alla forza militare con un’installazione che vuole ricordare le mostruosità della guerra e la possibilità di tenerla lontana anche grazie alla condivisione dell’Arte, patrimonio dell’umanità tutta e quindi strumento fondamentale di avvicinamento, conoscenza reciproca e ponte ideale di connessione dei momenti di eccellenza dei popoli.
Dal 15 marzo al 20 luglio si assiste ad una esposizione incantevole sulla vita di Frida Khalo, l’iconica artista cento per cento messicana. Una vita incredibilmente difficile e al contempo ricolma di stimoli artistici in cui emerge lo straordinario coraggio di vivere in nome dell’Arte.

A 18 anni tornando a casa da scuola ebbe un terribile incidente su un autobus che si schiantò contro un palazzo. Un corrimano le si conficca nell’osso pelvico spezzandolo in tre parti e innumerevoli sono le altre ferite alle gambe e alla schiena che la costringeranno a ben trenta operazioni. Nel suo letto di degenza, grazie ai suoi genitori che le regalano i pennelli ed uno specchio per vedersi, Frida inizia la serie dei suoi fantastici autoritratti: “dipingo me stessa perché è la cosa che conosco meglio” e in quel momento di immobilità forse anche l’unica che può osservare.
Ristabilitasi Frida inizia ad acquisire consapevolezza artistica fortemente contaminata dall’Arte popolare messicana. Un giorno sfrontatamente si presenta a Diego Rivera, un artista già famoso e gli chiede se gli piacciono i suoi quadri. Sarà l’inizio di un sodalizio affettivo e artistico che durerà tanti anni tra molti alti e bassi sentimentali ed altre esperienze di entrambi.
Dal 1982 Frida è stata riscoperta in Inghilterra e il suo successo sembra destinato a durare e a crescere nel tempo.
Per la straordinaria attualità della sua opera e, nell’occasione, per la meritevole capacità culturale dei realizzatori della mostra di accostare e fondere, per superarli, temi così diversi ed avvincenti come la Guerra e l’Arte.
Cristiano Carocci – Presidente Fondazione Spazi dell’Arte