Si rafforza l’euro per deficienze del dollaro.
Il dollaro è scivolato su dei minimi che non vedevamo da mesi, sicuramente è appesantito dalle preoccupazioni delle varie guerre commerciali generate dall’amministrazione Trump.
Il salto di qualità del cambio dà una risposta a quanto sta accadendo: venerdì 28/02 era a 1,036 oggi 6 marzo è a 1,080!
Ma la domanda da porsi è: sarà temporaneo? E l’euro merita tale apprezzamento in un’Europa divisa su molte cose?
I dazi certo scompiglieranno il mercato in senso geopolitico, ma anche di rotte navali e commerciali via terra. Intanto l’apprezzamento dell’euro o, meglio, lo scivolone del dollaro ha ridato fiato alle quotazioni di Chicago.
Le piazze finanziare sono isteriche un giorno giù di 3-4% il giorno dopo recuperi pressoché simili, ma legati ad aziende interessate alla difesa. Questa idea che Putin voglia attaccare l’Europa logicamente fa il “pari” con quella di Trump di annettersi Groenlandia, Panama e Canada.
Le 3 potenze mondiali stanno dimostrando tutto il loro peso cosa che la vecchia Europa è ben lungi dal poter fare.
Parafrasando Alberto Sordi nel Marchese del Grillo
“Io so io, e voi non siete un ca**o!
Ma chi sei? Io so er marchese so er padrone de tutte e botti, io te licenzio pure a te stase! Ma vaff**!) dove Io sono i 3 grandi (Usa, Russia e Cina) e il licenziando è l’Europa.
Nel mercato interno, si sta vivendo se non alla giornata… alla settimana! Troppa incertezza sui mesi avanti!
Nel mercato dei bioenergetici, si segnala la disponibilità di un lotto di semola di mais secca a valori mercantili interessanti. Molta preoccupazione riguardo le certificazioni di sostenibilità in assenza delle quali il GSE non premierà più l’energia verde.
NB: a seguire le quotazioni del 3 marzo
Indici Internazionali al 6 marzo 2025
L’indice dei noli b.d.y. è salito a 1.228 punti, il petrolio wti è sceso a circa 66 $ al barile, il
cambio €/$ gira a 1,08039 ore 9,16.

Mario Boggini e Virgilio
In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it