Il caro tazzina continua a “intossicare” uno dei riti più gettonati dagli italiani ad ogni ora del giorno. Il caffè, si sa, è il modo preferito da tutti per relazionarsi con gli altri, per staccare un po’ di tempo dal ritmo quotidiano degli impegni. Per far nascere una relazione anche affettiva.
Eppure, il carovita che incombe sugli italiani, svuotando i portafogli, e spegnando sul nascere ogni voglia di divagarsi, colpisce anche il prezioso liquido nero: il classico espresso, mettendo in ansia milioni di consumatori nell’intera penisola.
Il dato emerge in maniera inequivocabile da uno studio del Centro di Formazione e Ricerca sui consumi, in sinergia con Assoutenti.
Il trend di crescita del prezzo della tazzina di caffè parte dal 2021, con un crescendo che arriva fino all’anno in corso. In percentuale l’aumento è stato, partendo dal 2021, del 30%.
L’analisi puntuale del fenomeno del caro tazzina, evidenzia che gli aumenti interessano tutte le principali città italiane. In dettaglio: negli ultimi 4 anni dal 2021 ad oggi, i rincari più pesanti si registrano a Pescara (+34%) e Bari (+32%): anche Napoli, capitale planetaria del caffè, registra incrementi superiori al 32% e un prezzo medio ormai prossimo a quota 1,20 euro come sottolinea il Centro di formazione e ricerca sui consumi.
Insomma, tempi magri per gli amanti del caffè, che non hanno alternative. Non volendo rinunciare al prezioso liquido, devono diminuire il numero dei caffè consumati al bar, oppure accontentarsi di una cialda, sicuramente più economica, ma che dà poco sfizio. Già, perché il caffè si prende al bar, insieme alla gente, e con gli amici del cuore. Altrimenti che caffè è!
Per capire l’entità del fenomeno caffè per gli italiani, basta verificare il numero dei caffè preparati in Italia in un anno. Ben 6 miliardi di tazzine servite in tutti i bar sparsi per l’intera penisola italica. Ciò sta a significare che la spesa per sorbire il tanto desiderato liquido nero, passa dai 6.18 miliardi all’anno dal 2021 agli attuali 7.32 miliardi, con un consistente aggravio di ben 1,14 miliardi a parità di consumo di tazzine.
Un aumento che è ricaduto sulle già esangui tasche degli italiani che nonostante gli aumenti non intendono rinunciare al rito giornaliero del caffè.
Gli aumenti si sono generati col caro energia e con l’aumento della materia prima che è utilizzata e trasformata per deliziare il palato e la voglia di caffè degli italiani, come ha spiegato il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso , a margine del comunicato stampa che ha divulgato le risultanze dello studio sulla crescita esponenziale del prezzo del caffè in Italia.
Ma gli italiani sapranno rinunciare al rito del caffè? In merito nutriamo più che legittimi dubbi.
Ed allora in attesa di tempi migliori, considerato che il caffè espresso napoletano è unanimemente ritenuto il migliore del mondo citiamo il grande Eduardo De Filippo che così parlava del prezioso liquido nero: “Quando io morirò, tu portami il caffè, e vedrai che io resuscito come Lazzaro.”
Giuseppe Storti