SIM presenta la Carta di Bologna. Con Luigi Marcello Monsellato, presidente SIM; Claudio Pagliara, oncologo, responsabile dipartimento scientifico SIM; Andrea Montanari, avvocato, responsabile dipartimento legale SIM; Alberto Donzelli, medico, specialista in igiene e medicina preventiva, già membro del Consiglio Superiore di sanità, vice coordinatore comitato promotore della Carta.
La SIM, Società Italiana di Medicina, presenta la “Carta di Bologna”, un vero e proprio cambiamento in ambito sanitario che coinvolge professionisti e semplici cittadini, destinato ad influenzare il futuro della medicina e a riportare la sanità vicino ai cittadini.
Perché è nata la Carta di Bologna e quali obiettivi si pone?
Il presidente Monsellato introduce SIM, Società Italiana di Medicina, nata nel 2021 in piena pandemia, uno dei periodi più bui della nostra vita sociale, sanitaria e personale. Periodo in cui abbiamo vissuto una presa di posizione medico/governativa asfissiante, costruita in una posizione eccentrica rispetto ai profondi bisogni umani, alla nostra natura di esseri sociali. È in questo contesto che è nata SIM un’associazione di associazioni, non piramidali ma orizzontale, inclusiva per difendere preservare le libertà fondamentali dell’essere umano: la libertà di espressione, di cura e di terapia.
Nel Marzo 2024 in occasione del primo Congresso della SIM è stata “partorita” la carta di Bologna, composta da 10 punti per la medicina che vogliamo. Per una medicina etica, personalizzata, preventiva, partecipativa. Ma anche per la gestione degli ordini che deve prescindere da ingerenze politiche o farmaceutiche.

Pagliara spiega l’importanza della Carta e perché rappresenta un appello per il cambiamento. Donzelli spiega come l’applicazione di questi principi può influenzare positivamente il futuro della medicina, in modo vincente per i pazienti ma anche per le case farmaceutiche. Montanari illustra l’importanza del comitato promotore, impegnato nella divulgazione dei valori della Carta di Bologna. Una precisazione fondamentale, ovvero che la Carta di Bologna non interessa solo i professionisti della salute, ma è fondamentale per tutti i cittadini e per una società finalmente sana.
Matteo Demicheli
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