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Cagliari: Iniziativa contro “L’obbligo Vaccinale”

L’Italia sta aspettando il 30 novembre, giorno in cui la Corte costituzionale è chiamata a pronunciarsi su una misura la quale, più che dettata dalla scienza, sembra voluta per tutt’altro.

Se la Consulta ritenesse ammissibile quanto chiesto nel decreto-legge 44/21, emettendo un giudizio favorevole ad esso, si vedrebbe concretizzata l’imposizione dell’obbligatorietà vaccinale a tutti i cittadini che abbiano compiuto i 50 anni di età.

Si verificherebbe così una profonda crepa inserita nella società civile, dove il legislatore ha volutamente distorto il valore dell’art. 32 della Costituzione andando arbitrariamente a stabilire quale sia il limite “democratico” nel quale la legge può violare il rispetto della persona umana.

Ma alla luce delle evoluzioni, ammissioni e scoperte che si sono susseguite da gennaio ad ora, c’è da chiedersi se questi sieri, abbiano proprio assolto al loro compito di strumenti efficaci per affrontare la pandemia, tanto da essere imposti obbligatoriamente per legge alla somministrazione ai cittadini.

Anche se il mainstream fa finta di nulla tenendo la notizia congelata, molti cittadini italiani, si stanno interrogando proprio su questo e da Cagliari, parte un’iniziativa di protesta per attirare l’attenzione su questo tema.

I gruppi sardi “Sa Defenza” guidato da Walter Erriu e “Is Pipius no si Tocant” capitanati da Stefano Bulla, hanno deciso di realizzare per le giornate del 18 e 29 novembre, un sit-in davanti al Palazzo di Giustizia di Cagliari.

Tribunale di Cagliari

Gli organizzatori provano così a richiamare l’attenzione su di un tema che è fondamentale, ovvero il rispetto della proprietà personale e inviolabile del proprio corpo.

L’abominio perpetrato da parte del governo Draghi e del quale non abbiamo ancora sentito una parola dal governo Meloni in carica, chiede alla Corte di pronunciarsi sul fatto che, il nostro corpo diventi una proprietà dello Stato o se saremo ancora liberi di poter decidere per esso in completa autodeterminazione, le nostre scelte e le nostre cure.

Malgrado quotidianamente leggiamo le tristissime notizie di morti improvvise, soprattutto tra i giovani, c’è ancora chi si ostina a sostenere che questi fatti siano sempre esistiti.

Peccato che l’Istat da pochi giorni ha dimostrato che, ad esempio proprio in Sardegna, ogni mese muoiono oltre 200 persone in più rispetto all’anno precedente.

Non è possibile avvalorare questa “nuova normalità” facendo finta di non vedere la verità perché, mentre la gente muore, le case farmaceutiche fanno miliardi di profitti.

E anche se ora si coalizzano per verificare le milioni di reazioni avverse, pare un po’ troppo facile dire, proprio adesso, ci siamo sbagliati.

Ben vengano allora i sit-in di Cagliari per iniziare a sensibilizzare le coscienze di tutti gli italiani, ma soprattutto che i messaggi cagliaritani arrivino in quelle stanze romane dove, ora come ora, non parrebbe  possibile non vedere quella verità sotto agli occhi di tutti.

Redazione

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