Il Clima torna a far parlare gli “Utili Idioti”, sempre più aggressivi e spudorati. Luglio 2023 il mese più caldo da 120.000 anni (chi registrava la temperatura all’epoca?)
La scorsa settimana avevamo approfondito il concetto di “Utile Idiota” e della presenza sempre più frequente di costoro che sentenziano in assenza di contenuti tecnici ma invocando alla “Scienza”, naturalmente quella di regime, non altra. Gli oppositori, seppure siano premi Nobel o di riconosciuta fama internazionale sono etichettati come dei tromboni o dei rincoglioniti.
Manco il tempo di concludere il pezzo sugli “Utili Idioti” che ecco mostrarsi il petto tronfio di alcuni di questi “grandi opinionisti”, pronti a dettare suggerimenti per silenziare chi non la pensa come loro, magari attraverso l’uso di un TSO (Trattamento Sanitario Obbligatori) per chi si oppone all’ipotesi del cambiamento climatico, come suggerisce un ex Ministro della Repubblica, verde più di rabbia che di green non avendo da tempo incarichi all’altezza del suo rango.
O, come invece una grande firma di un autorevole quotidiano milanese, che dalla più ascoltata radio d’Italia dichiara, con l’enfasi di cui è dotato, almeno quanto il suo ciuffo argentato, che in sessant’anni non ha mai visto “cose del genere nella sua vita”, riferendosi alla violenta grandinata che ha investito i giorni scorsi Milano e dintorni, forse perché in estate non è mai stato in pianura padana o non ha mai fatto il contadino, altrimenti avrebbe coperto i suoi frutti con le reti antigrandine o con costose polizze assicurative, guarda caso specifiche per la difesa dai danni da grandine.
Ma udite udite, uno studio tedesco certifica che il mese di luglio 2023 è stato il mese più caldo da 120.000 anni. Una ricerca straordinaria soprattutto perché è riuscita a misurare un arco di tempo così ampio in modo così preciso.
Inutile dire che queste pretestuose esagerazioni sono il frutto della strategia del terrore che ha preso definitivamente corpo nel 2020 con il covid19.
Infatti, “le prime serie di misurazioni di temperatura risalgono ai primi anni del 1600. Nonostante ciò, è solo nel 1880 che la quantità di dati raccolti raggiunge il minimo indispensabile per creare una serie coerente. Prima di quel momento tutte le misurazioni ci arrivano tramite “dati proxy” come gli anelli degli alberi, l’analisi del polline e dei fossili vegetali, i campionamenti di ghiaccio e roccia. Tutti metodi indiretti che, per quanto ci diano indicazioni fondamentali sull’andamento delle temperature in età antica, non producono dati confrontabili a quelli derivati da misurazioni dirette.” (Da Treedom)
Naturalmente, coloro che cercano di dare una lettura scientifica chiara e meno catastrofista, sono dall’Intellettuale spocchioso dal forte accento padano, identificabili come gli stessi che sostengono che “in fondo Putin ha ragione, erano a favore di Trump e 4 anni fa appartenevano alla categoria NO VAX”.
Ma che bel ragionamento del piffero!
Senza dare spazio o ragione ai “complottisti”, sarebbe sufficiente aprire un libro di scuola, sempre che ancora esistano e qualcuno li apra, almeno per farci i disegnini, e andare a leggere quando e come si forma la grandine e soprattutto perché sia un fenomeno prevalentemente estivo, oppure fare una domanda sui motori di ricerca del tipo “Quando e come si forma la grandine” per rilevare come sia un fenomeno fortemente normale, come normali sono le alte temperature in luglio.
Così come si scopre che la Sicilia va a fuoco in questo tremendo 2023, anche se sono almeno trent’anni che d’estate la terra del sud s’accende come un fiammifero, altrimenti non si potrebbero giustificare un numero di forestali sei volte superiori a tutto il Canada.
Ma anche degli incendi ce ne accorgiamo solo ora, giusto per rafforzare la teoria del cambiamento climatico.
Clima che, come tutti coloro che un po’ nella loro vita hanno studiato, cambia continuamente.
È assolutamente doveroso, da parte delle generazioni che hanno in affidamento il pianeta Terra, lavorare per lasciarlo come l’hanno ricevuto, ma non possiamo adottare misure sulla base delle scombussolate teorie di pseudo scienziati che, più dell’interesse collettivo, sono attratti dall’interesse personale.
Domanda retorica: Agli “Utili Idioti” andrà qualcosa anche a loro oltre alla gratificazione di apparire “belli, intelligenti e colti… o quasi”?
Nota a latere per i più curiosi: non farò il nome dei due “Utili Idioti” citati per non esaltare ancor più il loro ego, smisurato quanto la loro ignoranza o malafede.
Che la “Forza della Ragione” possa, un giorno, soppiantare la “Ragione della Forza”.
Lambert “Daemon” Glue
In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it