Tutto si evolve e così anche agli inferi si sono adeguati integrando l’attività ordinaria con l’intelligenza artificiale per aumentare il tasso di credibilità.
Da sostituzione etnica a sostituzione cerebrale. Se la prima operazione risulterà difficoltosa e lunga, la seconda invece sta procedendo spedita con l’obiettivo evidente di abbattere i costi d’impresa, giornalistici in particolare.
Ormai è chiaro che l’informazione è ben poco polifonica. Il copia incolla delle notizie è trasversale a quasi tutte le testate che indirizzano l’opinione pubblica verso l’omologazione del pensiero unico.
Il contraddittorio è alienato e la verità censurata dalla “fake” di certificata.
Un lavoro oneroso che obbliga a negoziati e costi di convincimento che ben presto potrà giovarsi della intelligenza artificiale (AI).
Un solo redattore universale indicherà alla macchina di produrre testi, video e interviste (deep fake) distribuirle ai vari computer delle testate e delle reti televisive, magari anche ai “trolls” di Stato, e il gioco è fatto.
Da Trump arrestato alla foto di Boris Eldagsen vincitrice del concorso fotografico (Sony World Photography Awards) gli esempi di “perfetta realtà modificata” e credibile sono all’ordine del giorno, così come i testi e le interviste realizzate con le voci di chiunque, famoso o meno che sia il soggetto esposto al pubblico.
La “Verità Virtuale” è servita e l’Intelligenza Artificiale (AI) sostituirà meglio e a costo prossimo allo zero i giornalisti, fotoreporter e cine operatori.
“Il regime dell’informazione si accompagna al capitalismo dell’informazione, che evolve in capitalismo della sorveglianza e declassa gli esseri umani a bestie da dati e consumo”.
E’ la fredda e reale sintesi del libro del filosofo tedesco Byung-Chul Han (“Infocrazia, le nostre vite manipolate dalla rete – Einaudi editore”), secondo il quale viviamo nel regime dell’informazione, in cui quest’ultima e la sua diffusione determinano, tramite algoritmi e intelligenza artificiale, i processi sociali, economici e politici.
La democrazia degenera in infocrazia.
Il “Coperchio” del diavolo sta proprio nel senso di “libertà” ed è proprio il senso di libertà a garantire il dominio. Per dirla con le parole di Byung, “il dominio si compie nel momento in cui libertà e sorveglianza coincidono”.
“Sveglia”!
Lambert “Deamon” Glue
Link utili:
Video: https://youtu.be/i7VeVCBsl1Y