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Il giuramento degli Ipocriti

Il provvedimento del reintegro dei medici che hanno tenuto fede al giuramento di Ippocrate, ha scatenato l’ira dei colleghi ipocriti, ed infiammato il dibattito nazionale.

L’attacco al provvedimento di buon senso trova gioco facile negli articoli e media del mainstream i quali, con la stessa cattiveria, bavetta alla bocca e gli stessi luoghi comuni, parlano di “amnistia sanitaria”.

Il mondo accademico, culturale e dell’informazione, proprio non ce la fa a “digerire” che, le barbarie perpetrate da Draghi e Speranza, i quali tenevano sotto scacco un’intera nazione, privi di evidenze scientifiche, erano solo una cortina di fumo dove, dietro si celava ben altro, l’uso della sottomissione sanitaria per le dinamiche e gli interessi dell’agenda 2030 di Davos.

Attaccando i medici che hanno rifiutato la “tachipirina e vigile attesa”, si cerca di mantenere quel muro di omertà, costruito dai media del mainstream, per non fare emergere quello che in realtà si nasconde dietro l’imposizione dell’obbligo vaccinale, ovvero, i passaporti sanitari con identità digitale biomedica.

Con l’uso strumentale della disinformazione di Stato, si sta tentando ancora una volta, di innescare una politica divisiva, priva di natura scientifica, e cercando di mantenere il gioco di chi ha pianificato questa discriminazione sociale che probabilmente, è la più grave dopo l’avvento del nazismo e fascismo.

Quello che si è innescato è un cortocircuito tra logica e verità, ragione e libertà.

Qualcuno sta provando a mettere in dubbio la preparazione di un medico in base alle sue scelte che, per altro quelle dei medici vax non sono state libere, ma obbligate, e quindi ci chiediamo, ma tutti i medici, fanno lo stesso percorso universitario prima di essere dichiarati dottori in medicina?

Purtroppo, ci sono ancora troppi narratori nostalgici della pandemia “macchiette televisive” che, dall’alto della loro presunta 4 dose, invocano e supplicano “campi di rieducazione”, “spillette di riconoscimento” contro i medici etichettati no vax.

Negare l’evidenza dei fatti per mantenere il vocabolario del potere, perché non ci può essere pacificazione nell’era post-covid e allora, contro la violenza rabbiosa di chi ha messo in naftalina la Costituzione, vogliamo ricordare alcune affermazioni:

Mario Draghi: “Non ti vaccini, ti ammali, muori”;

Stefano Feltri: “Escludiamo chi non si vaccina dalla vite civile”;

Lucia Annunziata: “Penso che lo Stato prima o poi dovrà prendere per il collo alcune persone e farle vaccinare”;

Davide Parenzo: “I rider devono sputare nel loro cibo”;

Giuliano Cazzola: “Serve Bava Beccaris, vanno sfamati col piombo”;

Giovanni Spano Vicesindaco di Villacidro Sardegna il 14 agosto 2021: “Prego Dio affinchè i non vaccinati si infettino tra loro e muoiano velocemente”.

Dall’armadio della vergogna” ne abbiamo scelti solo alcuni di questi soggetti con le loro “sicurezze scientifiche” e i loro proclami, ma ce ne sono moltissimi altri e, per tutti loro, non abbiamo nessun rancore, solo ci auguriamo che in uno Stato di voltagabbana e di ipocriti, questa volta, ci sia una giustizia degli uomini che accerti le responsabilità civili e penali per le sofferenze e le morti assurde, come nel caso di Alzano Lombardo.

Cambiare le parole per cambiarne il significato soprattutto dei fatti, da questo dobbiamo imparare a difenderci perché l’ipocrita, è l’idiota convinto delle sue certezze assolute, ha ragione e non ha un dubbio e noi invece, proviamo a non essere parte di una società ipocrita.

Andrea Caldart

Foto: credits ilsicilia.it

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dott. berardi domenico specialista in oculistica pubblicità

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