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Il Virus del potere politico

Non si è ancora spento l’eco della clamorosa, quanto “attesa”, decisione della Corte costituzionale sull’obbligatorietà vaccinale, che il dibattito pubblico ha preso la tangente verso ogni scenario inimmaginabile.

E forse è proprio questo che chi “controlla” il potere in ogni ambito voleva accadesse, creare una disinformazione affinché diventi notizia.

Infatti, è passata quasi inosservata l’udienza che si è svolta ieri al Tar Lazio contro l’AIFA in relazione ai “conti che non tornano” dichiarati dal direttore generale Nicola Magrini, riguardo i conteggi giornalieri dei morti da coronavirus.

Nicola Magrini

Dovremmo però aspettare la fine di gennaio 2023 perché il tribunale amministrativo ha concesso questo tempo per produrre integrazioni.

Che molte cose non tornino ormai è palese anche perché si iniziano a vedere sempre più spesso, ammissioni di errori da parte di quelle “autorevoli fonti” le quali, anziché vigilare correttamente, per loro stessa ammissione, dichiarano, come se nulla fosse, che i “conti non tornano”.

I punti interrogativi sono tanti come ha dichiarato ai microfoni di Radio Radio l’Avv. Mauro Sandri commentando la decisione della Consulta: “Non sono in grado di decidere, non distinguono tra malattia e agente virale, ecco perché ho chiesto il rinvio e la nomina di un esperto”.

Quindi tutto è ancora possibile.

Il potere che si è costruito in nome dell’emergenza, sancito da incomprensibili e dimostrato inutili norme restrittive, agendo in modo sempre più arbitrario e insindacabile, ha eretto un muro separatore tra le libertà di oggi e quelle del domani.

Noi cittadini siamo pervasi dal virus del potere tanto da non accorgerci che, viviamo nell’incertezza totale di alzarci al mattino e scoprire di avere diritti personali negati, nel pieno di una sola discrezionalità politica.  

A poco a poco stiamo diventando dei sudditi torturati quotidianamente con una spada di Damocle sempre pronta ad intervenire perché, obblighi, green pass non sono mica svaniti.

E guardando la tv notiamo ancora programmi come “Chi l’ha visto”, “caduta Libera” ed altri, dove il pubblico o gli addetti ai lavori, tranne i conduttori o ospiti, indossano la mascherina.

La comunicazione mainstream, assoggettata al potere politico, subdolamente instilla con quelle immagini, un modello comportamentale da imitare.

Poco importa se il siero magico non protegge e non previene la diffusione del virus, poco importa se ampi studi scientifici hanno dimostrato che indossare le mascherine è dannoso per la nostra salute, quello che il potere vuole è, continuare a infondere il virus della paura.

Quello che importa è l’invasivo “controllo sociale” permesso dal potere politico.

E l’ha detto molto chiaramente il presidente americano Biden ad inizio novembre dicendo: “La pandemia era una decisione politica”.

L’efferata responsabilità di questi politici non può costituire un alibi per tutti noi, altrimenti saremo complici del decadimento della democrazia costituzionale a favore del potere del virus politico.

Andrea Caldart

Link utili:

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