In tutta Europa Italia compresa, partendo da Berlino, per andare alla Torre Eiffel di Parigi e al nostrano Palazzo Chigi, gli edifici più importanti dei nostri Governi, si sono illuminati con i colori della bandiera israeliana.
Impressionante il silenzio di giornali e tv sulle manifestazioni pubbliche contro Netanyahu da parte degli ebrei ortodossi, perché sono a favore della tutela del popolo palestinese
È probabile che i nostri governanti, sprovvisti di cultura storica, siano tifosi delle politiche genocide di Israele contro Gaza, e siano invece subito ben disposti nel frenare qualsiasi dissenso, definendolo quale antisemitismo, senza però appunto, ricordare la storia.
Proviamo così a fare una riflessione sui processi di colonizzazione del Medio Oriente che dall’800 in poi hanno posto le basi per la nascita del sionismo dove si decise che quei territori della Palestina e del Libano, dovevano essere considerati “terra nullius” ovvero terra di nessuno, attraverso la conferenza di Berlino del 1882.
Nasce così lo Stato di Israele dove si insedia il popolo ebraico, ma nonostante l’acquisto di alcuni territori da parte di Israele con l’appoggio e il controllo dell’Arabia in quanto quei territori erano suoi, nello stesso periodo va ricordato il tradimento degli inglesi che si erano precedentemente fatti garanti della tutela del popolo palestinese.
Ma il Dna inglese di colonizzazione viene subito a galla perché si schierarono per interessi economici, dalla parte di Israele, “magheggiando” all’insaputa dei palestinesi, affari di compravendita di quei territori palestinesi che ne hanno determinato una colonizzazione, anche con l’operato israeliano di appropriazione territoriale.
Arrivando ai giorni nostri allora dobbiamo porci questa domanda, ma che diritto hanno l’Onu o l’Occidente di andare lì e di stipulare accordi con quel popolo, quando quei territori erano già di quella popolazione?
Non esiste un documento internazionale che riconosca la Palestina come Stato a tutti gli effetti, ma solo alcune sentenze che lo qualificano come Ente che può partecipare alla pari di altri Stati, a riunioni per siglare accordi di pace, ma non c’è nessun altro valore di diritto internazionale per cui la Palestina possa definirsi uno Stato.
Questa è la vera gravità che la Palestina non è mai stata riconosciuta dalla comunità internazionale, ma chi ha “lavorato” in questi ultimi trenta quarant’anni affinché questo processo di riconoscimento non andasse avanti?
Probabilmente chi controlla il potere economico a livello internazionale per interessi affaristici con Israele.
Forse qualcuno si è messo in mente di cancellare la Palestina e il suo popolo, perché nelle carte antiche la Palestina è sempre esistita con gli ebrei che, dalla Mesopotamia con Abramo, si trasferirono verso la “terra promessa” che era proprio la Palestina assieme al Libano e che già all’epoca, era abitata dai Fenici e da altri popoli.
Facendo un balzo in avanti e arrivando ai giorni nostri, stiamo assistendo ad un cambio di linguaggio internazionale sui diritti umanitari, diritti che Israele dovrebbe rispettare e che invece provocano sofferenze inumane verso la popolazione palestinese i cui diritti vengono sistematicamente calpestati eliminando le loro vite.
Sembra che l’Occidente, americano ed europeo, sia molto soddisfatto per il bene di Israele, che alla fine è anche il loro, dimenticandosi dei veri principi dell’umanitarismo assieme all’Onu.
L’Europa della Von Der Leyen non ha esitato un attimo nel definire Hamas quale organizzazione terroristica, dimenticando invece che, è un Governo che difende il suo popolo dal genocidio di una “legge occidentale”, che ha soffocato i diritti di quella popolazione.
Andrea Caldart
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