I “Night Wolves” sono la più grande banda di motociclisti di estrema destra in Russia, fondata nel 1989 (un gruppo di “metalheads” formò l’organizzazione per fornire sicurezza a vari gruppi rock in tutta la Russia) qualche mese prima del crollo del muro di Berlino e conta migliaia di iscritti in tutta la nazione dove sono particolarmente conosciuti, ma anche temuti.
Dichiarano, infatti, che il loro obiettivo è riprendersi le terre che costituivano l’URSS, in passato separate, e ripristinare il Paese come una grande potenza.
I “Night Wolves” hanno, infatti, sostenuto l’annessione della Crimea (per il loro coinvolgimento, infatti, l’Occidente ha imposto al gruppo diverse sanzioni nel 2014) da parte di Mosca e invitato il Cremlino a reprimere l’opposizione democratica.
Il gruppo si propone come promotore dell’“impegno sociale”, visitando luoghi sacri ortodossi e ospitando spettacoli di biciclette con acrobazie, effetti speciali, il tutto con un forte spirito di patriottismo.
Inoltre, i membri della banda, oltre che per le loro opinioni politiche di estrema destra, sono conosciuti anche per le loro idee antisemite, affrontando diverse critiche per omofobia e la promozione di discorsi nazionalisti.
Nei giorni scorsi, centinaia di motociclisti fedeli al Cremlino, dunque, sotto la bandiera del club motociclistico sono scesi per le strade di Mosca all’inizio di un raduno “patriottico” che, secondo loro, si dovrebbe concludere in Germania.
Il corteo, guidato dal fondatore e leader del club Alexander Zaldastanov, noto come “The Surgeon” (“Il Chirurgo”), intende completare il raduno a Berlino entro la giornata del 9 maggio.
Zaldastanov, che si è definito un “amico personale” del Presidente russo Vladimir Putin, il quale ha più volte partecipato ai raduni dei Night Wolves a bordo di una Harley-Davidson a tre ruote, è sotto sanzioni occidentali, oltre che per il suo sostegno all’annessione della Crimea da parte della Russia, anche per quello che riguarda l’offensiva russa in Ucraina.
Inoltre, nel maggio 2015, gli è stato vietato di entrare in Polonia, dove voleva organizzare “Un raduno motociclistico per la vittoria” in tutta Europa.
Il divieto aveva provocato le ire della diplomazia russa. L’accaduto era stato, infatti, definito dal Ministro degli Esteri russo come “oltraggioso” e “ingiustificato”, nel frattempo Zaldostanov ribadiva che la marcia non aveva alcuna connotazione politica.
Nelle ultime ore, diversi partecipanti alla manifestazione hanno sventolato bandiere russe e sovietiche, alcuni avevano perfino la lettera “Z” fissata sulle loro biciclette, simbolo dell’operazione militare della Russia in Ucraina, iniziata nel febbraio 2022.
Il leader Zaldastanov ha dichiarato: “Nonostante tutte le difficoltà che la Russia sta affrontando, la nostra aspirazione alla vittoria è eterna. Bisogna fare di tutto per avvicinare la vittoria dell’esercito russo in Ucraina”.
La manifestazione è stata soprannominata “Le strade della vittoria”.
Secondo gli organizzatori, il corteo prevede di raggiungere, entro il 1° maggio, la città di Volgograd, precedentemente nota come Stalingrado, dove si è consumata la lunga e prolungata battaglia per il controllo della città tra le truppe sovietiche e gli invasori nazisti, un punto di svolta nella Seconda Guerra Mondiale verso la vittoria per l’Unione Sovietica e i suoi alleati.
I motociclisti proseguiranno il loro viaggio verso la regione del Donbass, nell’est dell’Ucraina, teatro di pesanti combattimenti, dove distribuiranno aiuti umanitari a civili e soldati russi.
Flavia de Michetti