Da Assange a Navalny gli oppositori fanno la stessa fine. Per fortuna che c’è Israele a tenere alta la bandiera della democrazia.
Non vedo i famosi e qualificati fact checker lanciarsi contro le notizie che vogliono raccontare la santificazione di Alexei Navalny, famoso per le sue marce con i nazisti russi, persona che postava video “con paletta alla mano”, per inveire contro gli immigrati che considerava scarafaggi da schiacciare, ma soprattutto personaggio che diceva apertamente che l’Ucraina non aveva diritto di esistere.
Dapprima alleato di Putin poi passato dall’altra parte, inspiegabilmente solo, senza adepti, a “immolarsi” per la “causa” diventando il paladino utile all’occidente per fomentare la politica anti Putin.
Ma ora che il cattivo di Russia ha incarcerato un traditore, più che un oppositore, (è in circolazione un video ancora da verificare che vede Navalny negoziare con uno 007 occidentale per ottenere 10 – 20 milioni di dollari all’anno per fomentare una rivolta in Russia) l’occasione è propizia per dargli contro e meno male che è deceduto consentendo i detrattori di Putin di giustificare altre sanzioni e altre accuse pesantissime e maleducate alle quali non poteva sottrarsi il mitico sleepy Joe che lo etichetta S.O.B. (acronimo inglese che traduce “figlio di …P…” e da
Mosca però è subito pronta la replica a Biden: “Pensi a suo figlio Hunter”.
Naturalmente anche l’Europa si è allineata al diktat USA e molte capitali hanno chiamato a rapporto gli ambasciatori russi (Italia compresa) e lancia in resta emettono la tredicesima tornata di sanzioni che, come le precedenti sarà un ennesimo boomerang.
A fare le veci dei Fact Cheacker, distratti dal gran numero di falsità da certificare soffocando le opinioni in contrasto al comune pensiero mainstream, ci pensano gli “antifascisti” reggiani che così incalzano la storia deformata degli ultimi mesi.
“Ancora una volta – da Gazzetta di Reggio del 22 febbraio – ci troviamo di fronte alla mistificazione di un nazifascista” scrivono. “Dopo aver letto le mistificazioni dei giornali sugli “angeli di Azov”, e le standing ovation in Canada per Yarolslav Hunka SS Galizia Waffen Grenadier, un’unità militare nazista i cui crimini contro l’umanità durante l’Olocausto sono ben documentati, portato in pompa magna da Zelensky al Parlamento canadese, ci troviamo ancora a dover assistere a una nuova pesantissima mistificazione verso l’ennesimo nazista dichiarato. Quello che stiamo leggendo in questi giorni sui quotidiani locali sul tema Navalny è un affronto alla città di Reggio Emilia che ricordiamo è medaglia d’oro alla Resistenza, patria dei Fratelli Cervi e territorio martoriato dagli eccidi nazi fascisti. Abbiamo preso atto delle prese di posizioni di esponenti politici che decantano un dichiarato nazista, omofobo, xenofobo come esempio di libertà e democrazia”.
Si potrebbe obiettare che così non sia e allora guardiamo questo video (https://youtu.be/qucpwhtWFjk) che mostra la natura originale del “santo” Navalny. “Alexei Anatolievich Navalny nel cortometraggio del Movimento nazionale di liberazione russo, НАРОД (Popolo), a sostegno della legalizzazione delle armi leggere, da usarsi contro i Ceceni. Traduzione: “Ciao oggi parleremo del controllo degli insetti. Nessuno di noi è immune dal fatto che uno scarafaggio si insinui nella nostra casa o che entri dalla finestra. Sappiamo tutti che la mosca è un grande aiuto contro gli scarafaggi. Ma cosa fare se lo scarafaggio risulta essere TROPPO grande e la mosca è moderatamente aggressiva. in questo caso consiglio una pistola.
DOVREBBE ESSERE CONSENTITO IL TIRO CON LA PISTOLA“
Se la Russia ha, ormai si deve parlare al passato, un traditore elevato a rango di Oppositore, gli USA hanno ancora vivo, non si sa per quanto tempo, colui che ha messo a disposizione del mondo intero quello che la democrazia statunitense non avrebbe voluto far sapere. Porcate distribuite su tutto il pianeta, allo scopo ovviamente di portare la democrazia ovunque.
Per aver mostrato la verità, Julian Assange rischia 175 anni di reclusione, se non addirittura la pena di morte, se venisse estradato oltreoceano dalle carceri di sua Maestà britannica.
Nessuno ha avuto il coraggio di smentire i documenti, molti dei quali peraltro desecretati, utili a incolpare il giornalista australiano di spionaggio che, se fossimo in epoca diversa, gli sarebbe stato assegnato il Premio Pulitzer!
E invece, è stato perseguitato, segregato prima in ambasciata cilena, poi estradato in UK e ora in attesa di giudizio e in procinto di venire estradato, Una salute compromessa che potrebbe ricevere l’ultimo e definitivo colpo da una carcerazione disumana che ormai dura da 12 anni.
Assange e Navalny, due facce della stessa moneta, ma mentre il “puro” è stato demonizzato, il nazista invece è santificato.
Sono solo punti di vista, o come direbbe Sleepy Joe “points of views”
Lamberto Colla – Direttore