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Ritrovato il relitto del “Titan” con i resti dei passeggeri

un pezzo del relitto del sommergibile Titan ritrovato in mare

Oggi, i pezzi del sommergibile turistico Titan utilizzato per l’esplorazione del relitto del Titanic, disperso nell’Oceano Atlantico con l’intero equipaggio, secondo i funzionari imploso nelle profondità, sono stati riportati a terra. 

I detriti sono arrivati ​​a St. John’s, Terranova, nella giornata di ieri, come riportato dalla Guardia Costiera degli Stati Uniti. 

Sono stati, inoltre, riportati in superficie i “presunti” resti dei cinque passeggeri che trasportava il sommergibile, che saranno sottoposti ad analisi da parte di professionisti medici statunitensi.

La Guardia Costiera, infatti, ha dichiarato che “Le prove recuperate dal fondo del mare per l’indagine condotta dagli Stati Uniti sull’implosione sarebbero state trasportate in un porto degli Stati Uniti per analisi e test”.

Il Capitano del Corpo, Jason Neubauer ha sottolineato che “Le prove forniranno agli investigatori di diverse giurisdizioni internazionali approfondimenti critici sulla causa di questa tragedia. C’è ancora molto lavoro da fare per comprendere i fattori che hanno portato alla catastrofica perdita del Titan e aiutare a garantire che una tragedia simile non si ripeta”.

Le immagini del sommergibile arrivano circa una settimana dopo dal momento in cui la Guardia Costiera ha annunciato che un robot sottomarino aveva scoperto detriti dal sottomarino a circa 487,68 metri dalla prua del Titanic sul fondo dell’Atlantico.

 

sommergibile Titan sott'acqua

La Guardia Costiera ha riconosciuto i detriti come “Coerenti con una catastrofica implosione della nave”.

L’uomo d’affari pakistano Shahzada Dawood, suo figlio di 19 anni Suleman, l’avventuriero miliardario Hamish Harding, l’esploratore francese Paul-Henri Nargeolet e il CEO di OceanGate Stockton Rush erano sul sottomarino e sono periti nella tragedia.

Questa mattina, dunque, i resti sono stati rinvenuti da un robot di acque profonde, noto come veicolo telecomandato o ROV, di Pelagic Research Services.

Nei giorni scorsi, il Titan, progettato dalla compagnia OceanGate (dal 2021 utilizzato ogni anno per spedizioni volte alla scoperta del relitto del Titanic), ha perso il contatto con una nave da ricerca canadese circa un’ora e 45 minuti dopo la sua immersione verso il relitto del famoso transatlantico che affondò durante il suo viaggio inaugurale nel 1912.

Per giorni, aerei e navi di diversi Paesi, inclusi gli Stati Uniti, si sono concentrati sull’area di ricerca a circa 900 miglia nautiche da Capo Cod (penisola a forma di uncino nello stato americano del Massachusetts), prima che il campo di detriti venisse localizzato.

In seguito alla dichiarazione di un funzionario della Marina degli Stati Uniti, “La Marina ha rilevato un’anomalia acustica coerente con un’implosione”, poco dopo che il sottomarino ha perso il contatto con la superficie, l’informazione è stata trasmessa alla Guardia Costiera, che l’ha prontamente utilizzata per restringere l’area di ricerca.

Flavia de Michetti

Fuori dal Silenzio

SatiQweb

dott. berardi domenico specialista in oculistica pubblicità

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