Su RaiPlay trent’anni di musica, parole, emozioni.
Nella nuova serie diretta da Duccio Forzano, in esclusiva sulla piattaforma digitale Rai, il rocker ripercorre i suoi primi 30 anni di carriera. Sette puntate con la voce narrante di Stefano Accorsi che ha dichiarato: ” È andata così è un progetto notevole, con più di cinque ore di materiale. Raccontare un percorso così importante come quello di Luciano è sorprendente perché lui, oltre ai momenti di grande successo, racconta anche quelli meno semplici che, di solito, non si raccontano”.
Ligabue: “raccontare me stesso è sempre un po’ complicato perché vengo da una scuola di pensiero tutta mia secondo la quale le canzoni dovrebbero saper parlare da sole. Mi rendo conto, però, che questo è un pensiero quasi codardo”.
Il racconto di Ligabue
“La prima puntata parla degli esordi. Ho iniziato a cantare in un gruppo a 26 anni e da lì è partito tutto. La seconda, intitolata “Boom”, ripercorre l’arrivo di quel successo che nessuno si aspettava. Nella terza, “Parlaci di te”, smentisce uno dei 3-4 aggettivi che mi riguardano: riservato. Nella quarta, “Facci un po’ vedere”, racconto le mie crisi professionali, anche se non è popolarissimo farlo”. A questo proposito, Ligabue ricorda di averne avute tre: “La prima all’uscita del terzo album che sembrava aver fatto sparire il pubblico. La seconda è personale, risale agli anni Novanta quando non riuscivo a gestire quel tipo di popolarità che avevo raggiunto. Per uscirne ho fatto un album, “Miss Mondo”, in cui ho spiegato che il successo può avere anche delle parti oscure che possono farti sentire a disagio. La terza e ultima – ricorda il rocker – è legata a “Made in Italy” perché era un progetto articolato, un album che diventava un film in cui io davo la voce a un’altra persona, il protagonista. Non a caso in quel periodo ho perso la voce per un polipo alle corde vocali: mi sono dovuto operare e ho spostato i concerti di sei mesi con la sensazione che la mia voce non sarebbe stata più la stessa”.
Ligabue anticipa anche i contenuti della sesta e della settimana puntata: “Centomila storie” è dedicata al rapporto con il mio pubblico, anche se è arrogante definirlo mio perché il pubblico non è tuo, ce l’hai in prestito. L’ultima è dedicata all’anima dei posti in cui abbiamo suonato, praticamente qualsiasi posto dove fosse possibile, dal parcheggio del supermercato a Campovolo”.
Storia di trent’anni
“Nel 2020, è uscita una raccolta dei miei singoli: sono 77 e nella docuserie non potevano starci tutti. Se dovessi usare un solo aggettivo per questo progetto lo definirei “grosso”. Anzi, anche se non è un aggettivo, direi “ciccia”! C’è la mia storia ma anche riferimenti a quello che capitava nel Paese, molte testimonianze di ospiti che hanno commentato. Massimo Recalcati, ad esempio, racconta come mai psicologicamente uno arriva a raccontare certe cose”.
Ligabue riflette sulla sua vita: “Se non fosse andata così, non so cosa avrei fatto ma credo che avrei cambiato molti lavori come facevo prima del successo”.
Redazione