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Home Cultura e società Salute Grimaldi: Pubblicazione scientifica su Biomed evidenzia gli errori del Governo sulla gestione delle cure precoci domiciliari da inizio pandemia

Grimaldi: Pubblicazione scientifica su Biomed evidenzia gli errori del Governo sulla gestione delle cure precoci domiciliari da inizio pandemia

Ancora una volta di più l’UCDL, Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà capitanata dall’Avv. Erich Grimaldi aveva e ha ragione. 

È stato pubblicato ieri sulla rivista britannica Biomed un articolo a firma dei Professori Serafino Fazio e Paolo Bellavite che sottolinea come l’utilizzo precoce di alcune semplici terapie, tra cui i farmaci antinfiammatori non steroidei, avrebbe potuto impedire il sovraccarico ospedaliero dei primi mesi di pandemia e, probabilmente, migliaia di decessi.

Recentemente, in Italia, è stata rilasciata ai medici di medicina generale una flow chart per il trattamento a domicilio di pazienti con COVID-19. 

Nel citato documento si afferma che il trattamento a domicilio precoce per l’infezione da SARS-CoV-2 è possibile a causa della disponibilità di farmaci antivirali specifici da utilizzare nei pazienti a rischio, e che i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) hanno una funzione importante nella lotta contro il virus.

Questi concetti, apparentemente semplici, sono stati applicati in Italia, fin dall’inizio della pandemia, da parte di medici che appartengono a gruppi italiani, tra cui quello della terapia domiciliare precoce per la COVID-19 fondato dall’avvocato Erich Grimaldi il 19 aprile 2020, creati per supportare subito a casa i pazienti che venivano abbandonati dalla medicina territoriale a causa delle gravi difficoltà organizzative delle istituzioni sanitarie italiane.

Questo approccio, tuttavia, è stato in gran parte boicottato dal Ministero della Salute italiano, che oltre a resistere nei vari giudizi intentati contro le linee guida di cura domiciliare anziché coinvolgere i territori, ha suggerito principalmente l’uso del paracetamolo come sintomatico e un approccio di attesa e guardia per i primi tre giorni dall’inizio dei sintomi. 

Nella pubblicazione, i due esperti hanno analizzato la logica per l’utilizzo di FANS e, in particolare, l’approccio multi-mirato con indometacina in sinergia con flavonoidi e aspirina a basso dosaggio, come trattamento a domicilio precoce di pazienti con COVID-19. 

“Applicare questi semplici concetti fin dall’inizio avrebbe potuto ridurre l’elevata letalità della malattia nei primi due anni della pandemia e prevenire il sovraccarico ospedaliero” afferma il prof. Fazio.

La predetta pubblicazione verrà inviata, in uno ad altri articoli recenti, che porgono dubbi sulla gestione dell’emergenza, alla Procure di Bergamo e Roma affinché conducano indagini, ad ampio spettro, sulle gravi omissioni anziché limitarsi ai primi mesi della pandemia”, conclude l’avv. Erich Grimaldi.

Redazione

Link:

https://www.mdpi.com/2673-8430/3/1/15

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