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Home Cultura e società “L’Agorà del Diritto” – una domanda, una risposta: “La Primavera del Consumatore”

“L’Agorà del Diritto” – una domanda, una risposta: “La Primavera del Consumatore”

persone in vacanza a ferragosto

I diritti dei consumatori sono un tema ricorrente nella nostra “Agorà”.

Per questo motivo ho deciso di dedicare la rubrica di questa settimana a “La Primavera del Consumatore”, il manifesto programmatico dell’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” (Associazione che mi onoro di presiedere).

Il titolo non è dettato dal caso.

“La Primavera del Consumatore” è, infatti, una locuzione sintomatica di una vera e propria “rifioritura” di una categoria sociale che, ancora, non ha preso consapevolezza di sé stessa e del ruolo determinante che riveste all’interno della società e del mercato economico.

L’assenza di tale consapevolezza dipende da molteplici fattori sui quali è inutile in questa sede soffermarsi.

Come Associazione riteniamo, infatti, più utile concentrarci sul nostro compito e sull’obiettivo che abbiamo deciso di perseguire.

Vogliamo, infatti, lavorare per portare a dama una evoluzione epocale della figura del consumatore.

Oggi, infatti, quest’ultimo è un mero destinatario di norme giuridiche (la normativa a tutela del consumatore è ampia e ben strutturata ed è contenuta nel codice del consumo ed in altre leggi speciali) ma, come si è detto, non ha coscienza di classe.

Manca, quindi, in Italia lo spirito di appartenenza del consumatore alla propria categoria sociale, come avviene, invece, negli Stati Uniti d’America, dove, data la compattezza e l’attivismo del “gruppo sociale”, attraverso una costante attività di lobbying, esso riesce ad incidere, a livello concreto, sul sistema politico ed economico nonché in merito ai diritti civili.

Ed è proprio al modello americano al quale guardiamo con estrema attenzione e ci ispiriamo come Associazione.

Per noi, infatti, l’obiettivo primario è quello di trasformare il consumatore in un consumatore “militante”.

Per fare questo, però, è necessaria una nuova idea di Associazione.

Siamo partiti da una riflessione.

Nel nostro Paese ci sono molte associazioni a tutela dei consumatori, alcune, come la nostra, di carattere nazionale, altre, invece, circoscritte a livello locale.

Tutte svolgono, a mero titolo di volontariato, un ruolo meritorio e fondamentale quale quello di assistere i consumatori in situazioni critiche nelle quali gli stessi si vengono a trovare.

Le associazioni, inoltre, a vari livelli, combattono per l’affermazione dei diritti dei consumatori e costantemente promuovono specifiche iniziative al riguardo.

Ma ciò non basta.

Occorre una associazione “di” consumatori, vale a dire una realtà, una aggregazione, organizzata e partecipata di consumatori.

Il nostro obiettivo è quello che i consumatori non si rivolgano o si associno alla nostra Associazione solo per la necessità di usufruire dei servizi forniti agli iscritti ma essi siano spinti a partecipare attivamente alla vita dell’Associazione o, quanto meno, ad aderire alla stessa perché si riconoscono nella battaglie che quotidianamente essa porta avanti, in modo assolutamente indipendente da partiti e sindacati e non beneficiando di alcuna forma di finanziamento pubblico.

Autonomia ed indipendenza che costituiscono caratteristiche fondamentali dell’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” e che ci permettono di promuovere un consumerismo libero e senza deleghe.

La sfida inedita con la quale ogni giorno ci cimentiamo è creare una partecipazione attiva alla vita associativa dei cittadini.

Solo una aggregazione partecipata di consumatori può portare l’Associazione ad assumere un ruolo determinante a livello sociale ed a creare massa critica su determinate problematiche, come insegna l’esperienza delle associazioni a tutela dei consumatori negli Stati Uniti.

Ci rendiamo conto che la sfida è ambiziosa ma essa può essere vinta attraverso un lavoro, da parte nostra, serio, quotidiano e duraturo nel tempo, come quello che portiamo avanti da anni con ottimi risultati.

Per raggiungere il traguardo del consumatore “militante” vi sono, però, dei passaggi intermedi dai quali non si può prescindere, al cui centro vi è l’informazione del cittadino.

Il consumatore “informato” e, quindi, “consapevole” dei propri diritti e del ruolo determinante che esso riveste all’interno del sistema economico è lo stadio che precede il consumatore “militante”.

Come in ogni percorso di crescita, solo dopo aver assunto consapevolezza di sé il consumatore potrà prendere atto della dimensione collettiva del proprio status e, quindi, sentire l’esigenza di costruire, attraverso la partecipazione attiva all’Associazione, una coscienza di classe, attraverso battaglie concrete alle quali aderire e contribuire.

Siamo convinti, dunque, che solo attraverso l’informazione si possa creare una vera e propria coscienza di classe.

Ovviamente, oltre all’informazione, l’attività quotidiana che l’Associazione svolge riveste un ruolo altrettanto centrale.

Sin dalla sua fondazione “Dalla Parte del Consumatore” è stata una Associazione popolare, ma non populista.

Selezioniamo, infatti, attentamente le tematiche da affrontare sulla base di problemi reali dei cittadini e, solo dopo averli studiati ed individuato proposte concrete di risoluzione, lanciamo le nostre battaglie, che conduciamo dentro e fuori le aule di Tribunale.

Crediamo, infatti, che, al di là delle azioni giudiziarie e delle vittorie ottenute con sentenze che hanno fatto da apripista per il riconoscimento dei diritti dei consumatori, l’Associazione ha il dovere di combattere le battaglie a difesa dei diritti della categoria che rappresenta anche fuori dalle aule di Tribunale, attraverso iniziative informative e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, cercando di intavolare un dialogo costruttivo con le controparti, avanzare proposte concrete alle Istituzioni, locali e nazionali, per il miglioramento del sistema e promuovendo strumenti alternativi alla risoluzione giudiziale delle controversie.

Proposte e battaglie concrete, in quanto riteniamo che il populismo non sia utile ai consumatori.

Questi ultimi hanno bisogno di risposte alle proprie istanze e, soprattutto, hanno bisogno di sapere se possono nutrire o meno speranze di veder riconosciuti i propri diritti.

Nel corso degli anni, nelle battaglie giudiziarie che abbiamo deciso di intraprendere dopo approfondito esame a livello nazionale, le risposte le abbiamo date con il riconoscimento concreto attraverso sentenze dei diritti dei consumatori, i quali, come nei casi di risparmio tradito, sono stati risarciti integralmente delle perdite subite.

Continueremo, quindi, a percorrere la strada che abbiamo intrapreso ed a perseguire gli obiettivi che ci siamo prefissati, forti del nostro nucleo identitario e della nostra storia ultradecennale.

Da quest’ultima ricaviamo i tratti della nostra autonomia, la giustificazione del nostro ruolo, l’individuazione delle nostre prospettive future.

Avv. Emilio Graziuso Avvocato Cassazionista e Dottore di Ricerca

Presidente Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”

In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it

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