Con una recentissima sentenza, è stato annullato un verbale elevato per contravvenzione al codice della strada riscontrata attraverso Redvolution.
La causa dell’annullamento?
La mancata omologazione dello strumento di rilevazione dell’infrazione.
Nel corso del processo, il Comune aveva sostenuto la regolarità della contravvenzione essendo la stessa stata rilevata attraverso Redvolution regolarmente approvato.
Ma l’approvazione è tecnicamente e giuridicamente qualcosa di diverso rispetto alla omologazione.
La tesi difensiva dell’ente, infatti, è stata ritenuta infondata dall’Autorità Giudicante, la quale ha richiamato precedenti pronunzie della Corte di Cassazione con le quali era stato stabilito che la mera approvazione non è sufficiente a legittimare la contravvenzione, necessitando, al riguardo, dell’omologazione.
Di conseguenza, se, in caso di contestazione dell’automobilista non viene prodotto il certificato di omologazione, il verbale è annullabile.
Il certificato di omologazione è, infatti, l’unico atto ministeriale e procedurale, con il quale il Ministero consente la riproduzione del prodotto omologato e testato in un laboratorio ministeriale.
Il certificato di omologazione è contenuto in uno specifico decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
L’autorizzazione è, invece, un atto avente natura diversa.
Essa è, infatti, contenuta in una determina dirigenziale sempre del detto Ministero, la quale, però, non certifica l’attendibilità funzionale dell’apparecchiatura ed il rispetto dei relativi requisiti tecnici.
Avv. Emilio Graziuso – Avvocato Cassazionista e Dottore di Ricerca
Presidente Nazionale Associazione: “Dalla Parte del Consumatore”
In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it
