Il grande Papa san Pio X, pontefice dal 1903 al 1914, ha nutrito, fin dalla giovinezza e per tutto il suo servizio pastorale di parroco, Vescovo di Mantova, Patriarca di Venezia ed infine di Vicario del Signore in terra, un grande amore per il sacramento dell’Eucarestia.
Il 20 dicembre 1905, mettendo fine ad un rigorismo che era in contrasto con il pensiero stesso di Cristo e, dunque, con il sentimento della Chiesa cattolica, sulla scia del Concilio di Trento (Sess. XXII, c. VI) il quale auspicava che i fedeli partecipanti alla Santa Messa si accostassero al sacramento eucaristico, promulgò il Decreto “Santa Tridentina Synodus” ove esprimeva il suo giudizio sulla Comunione frequente e quotidiana. Con l’intenzione di rimuovere ogni residuato di giansenismo (Bondioni), Papa Sarto precisò, con rigore e limpidezza, le condizioni per accostarsi all’Eucarestia: tutti, senza distinzioni di classi sociali e condizioni che si trovassero in stato di grazia ed avessero retta e pia intenzione, avevano il diritto di accedere al sacramento.
Un diritto da esercitarsi non per abitudine (perché così fanno gli altri), né per vanità o rispetto umano, ma unicamente per unirsi più strettamente in carità con Cristo medesimo realmente presente nell’Ostia consacrata.
È in questo contesto che matura l’anticipazione dell’età per accostarsi all’Eucarestia da parte dei fanciulli.
Tuttavia, con la sua sapienza profetica, san Pio X, conscio che l’ignoranza delle cose religiose è una delle cause dei mali della società, nel Decreto “Quam singulari Christus amore”, pubblicato in data 08 agosto 1910 dalla Congregazione per i sacramenti, non si limitò a fissare a sette anni l’età anagrafica di presunzione della capacità di discrezione (sia per la Comunione, sia per la Confessione), ma richiese la conoscenza dei misteri della fede e la capacità di distinzione del Pane eucaristico da quello comune.
Si trattava, puntualizzava Papa Sarto, di un obbligo ben preciso che gravava sui genitori e sul parroco.
Insomma, siamo ben lontani dal superficialismo odierno. La preoccupazione di Pio X, infatti, era altissima: far abitare consapevolmente Cristo, vero Dio e vero Uomo, nell’anima dei bambini e di ogni uomo per la loro salvezza eterna.
Prof. Daniele Trabucco – Costituzionalista
In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it