Mentre l’Inps osserva il rischio per le pensioni delle nuove generazioni, l’avvicinarsi delle ferie estive rallenta alcune scadenze
Sono sempre più numerosi i professionisti che nel predisporre le strategie di gestione aziendale, prendendo in riferimento la pianificazione finanziaria e la pianificazione fiscale soffermano l’attenzione dell’imprenditore sugli impatti della contribuzione ed in particolar modo sul “beneficio” atteso nel futuro della contribuzione attuale.
Oggi è lo stesso Istituto che in un certo senso conferma ciò che i professionisti osservano da tempo, ovvero il rischio per le pensioni delle prossime generazioni.
L’Inps solleva un vero e proprio allarme dopo aver analizzato la situazione di 8,7 milioni di persone nate fra il ’65 e l’80, un campione formato dal 45% da donne, e prevalentemente da dipendenti del settore privato ma, non tralasciando il pubblico ed i liberi professionisti.
Il report (basato su carriera lavorativa, tipologia di contratto, stipendio e versamenti contributivi) conferma un divario contributivo di 1600 euro l’anno per le condizioni del mercato del lavoro tra un contribuente nato nel 1965 ed uno nato nel 1980, accollando parte del problema all’accumulo di un vuoto contributivo fino a 15 anni nella carriera lavorativa a causa del ritardato ingresso nel mondo del lavoro e dei contratti precari.
L’Istituto valuta la copertura assicurativa dei primi 15 anni di vita lavorativa, prendendo in riferimento il fatto che mediamente un nato nel 1965 ha versato il primo contributo già prima dei 20 anni, mentre per i nati dal 1977 sino almeno a tutto il 1980 la situazione diventa molto più critica, in particolar modo per l’introduzione dei contratti di lavoro atipici introdotti negli anni 2000 i quali, mentre da un lato hanno comportato un minore tasso di disoccupazione dall’altro hanno generato una maggiore frammentazione della vita lavorativa, a cui è riconducibile l’abbassamento della copertura previdenziale.
Per le nuove generazioni, ma anche per le imprese si rende quindi necessario valutare gli scenari futuri della contribuzione attuale.
Contestualmente con l’avvicinarsi delle ferie estive l’Inps sospende tutte le notifiche e delle diffide in materia previdenziale relative agli adempimenti ed alla regolarità DURC nel periodo che va dal 25 luglio al 31 agosto, ovvero delle note di rettifica al contribuente, le diffide di adempimento e le elaborazioni delle richieste verso il sistema “DurcOnLine” per la verifica della regolarità contributiva.
La pausa estiva si applica anche alla trasmissione dei crediti all’Agente della Riscossione, ed anche l’Agenzia delle Entrate interrompe gli invii di lettere per la compliance ed i controlli automatizzati sulle dichiarazioni fiscali dal 25 luglio al 5 settembre.
Le sospensioni riguardano anche gli adempimenti fiscali ed i versamenti mediante F24 legati alle scadenze tributarie dal 1° al 20 agosto 2022: possono essere effettuati entro il giorno 22 del mese senza maggiorazione.
Mario Vacca in collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it