Le borse non si sono lasciate influenzare dai dati delle Elezioni di Midterm.

Mercoledì sera senza sorprese, i dati USDA non hanno infiammato i mercati.
Inoltre i Repubblicani non hanno sfondato come i sondaggi ipotizzavano e nemmeno le borse USA non si sono appassionate alla girandola dei risultati, ed così pure il Chicago.
Il mercato telematico, mentre scriviamo, è tutto in leggero aumento tranne che per il mais che perde qualche centesimo.
Poco di nuovo dai mercati internazionali, i problemi restano invece nel mercato interno, dove la situazione è sempre più complessa, e comunque sempre mercato “inchiodato”.
Il mercato in pillole.
Cereali: mais appena cedente, orzo e grano fermi.
Cruscami: incandescenti! Sottoprodotti del Riso aste al rialzo per l’acquisto! Fibrosi fermi e cari! Sottoprodotti dell’agroalimentare sempre ricercati e cari.
Proteici: farina di colza stabile, farine di girasole sembra che il rally rialzista sia finito, Far di soya in ridimensionamento lento, sempre per via del “Cartello” che si è creato.
Il “Cartello” purtroppo è robusto e la volontà al continuare a non offrire quotazioni è forte… come una morsa!

Indici Internazionali al 3 novembre 2022
L’indice dei noli B.D.Y. è salito a 1.393 punti, il petrolio wti è sceso a circa 86 $ al barile, il cambio €/$ gira a 1,00234 ore 08,15

Mario Boggini e Virgilio
In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it