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Home Agricoltura Economia Cereali e dintorni: Deboli segnali di reazione

Cereali e dintorni: Deboli segnali di reazione

campo di grano nel mezzo della raccolta dei cereali

Mercato cereali: alle cadute degli ultimi mesi si stanno contrapponendo deboli segnali di reazione ma i bassi consumi non aiutano la ripresa.

I mercati stanno tendando una reazione alla lunga discesa iniziata a gennaio, ma si scontrano con i bassi consumi e le turbolenze finanziarie.

In sintesi possiamo dire che sul breve periodo:

  • il comparto proteici cerca un rimbalzo,
  • il comparto cereali pur pesante sta frenando il calo (che sarà inevitabile per i cereali estivi),
  • i cruscami stanno frenando la loro caduta e già preparano un rilancio,
  • i fibrosi calano nella confusione più totale, (specie qualitativa per fieni e disidratati) stabili gli altri fibrosi classici (polpe/buccette)
  •  semi oleosi si ridimensionano, ma più lentamente di prima,
  • I sottoprodotti del riso in leggero calo di trascinamento (le riserie non lavorano a pieno regime, anzi…). 

Sul lungo periodo 2024 i giochi sono ancora tutti da fare e qui le variabili sono molte. Quindi, tenendo presente la prudenza, valutare gli acquisti con la solita formula di 1/3+1/3+1/3.

Il mercato cereali in pillole: non cambia nulla rispetto all’ultimo rapportino e per quanto sopra descritto, prosegue il peggioramento dei problemi di logistica che si acuiscono con l’inizio delle nuove campagne cerealicole. Il comparto delle bioenergie registra una forte domanda di matrici fermentescibili. È da suggerire di approfittare del calo del comparto dei cruscami, ormai al termine.

Sempre possibile contrattualizzare del mais tossinato di provenienza estera, ma con tempi di consegna non prontissimi. Dopo tanto calo un tentativo di rimbalzo e/o di frenata lo si attendeva, sarà necessario valutarne la durata perché se le locomotive economiche non riprendessero, la questione potrebbe essere solo momentanea.

Comunque abbiamo sempre una guerra e turbolenze etniche che disturbano Per l’Europa, quindi, porre attenzione ai fatti e alle ricadute “Geopolitiche”! Ma ricordate il Vs mestiere è trasformare non speculare sui minimi o sui massimi delle materie prime, che comunque sono prodotte da Vs colleghi in giro per il globo, e che ora si ritrovano ad immettere sul mercato prodotti per i quali hanno usato basi economiche in piena crisi da prezzi alti/anomali. Quindi doppia perdita.

Indici Internazionali al 6 giugno 2023

L’indice dei noli B.D.Y. è sceso a 939 punti, il petrolio wti è salito a circa 72$ al barile, il cambio €/$ gira a 1,07290 ore 08,41.

tabella che legge gli indicatori del 6 giugno 2023: Noli=939; €/$= 107290 ore 08.41; Petrolio WTI 72,0 $/bar
indici

Mario Boggini e Virgilio

In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it

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