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Home Economia Non solo inflazione e caro bollette, anche le istituzioni pubbliche gravano con aumenti e sanzioni

Non solo inflazione e caro bollette, anche le istituzioni pubbliche gravano con aumenti e sanzioni

In un momento di recessione per imprese e famiglie, con drastici aumenti di beni e servizi partendo dalle materie prime finendo ai beni di prima necessità e passando per le rate dei mutui, sarebbe ragionevole attendersi che molte imprese rallentino i pagamenti verso gli Enti dello stato. 

Invero l’Inps si adegua ai nuovi orientamenti del Ministero del Lavoro ed annulla il pagamento in misura ridotta a seguito delle omissioni contributive e pertanto, per le violazioni commesse dal 2016 in poi cessa la possibilità di pagare entro 60 giorni con sanzione ridotta ad un terzo del massimo edittale e si applica un nuovo criterio di calcolo e di eventuale riduzione, con diverse tempistiche di regolarizzazione.

Per gli atti di accertamento con emissione di ordinanza-ingiunzione, scatta dunque la rettifica degli importi e cambia sia il procedimento sanzionatorio finora adottato sia l’importo delle sanzioni da irrogare ai trasgressori.

Il nuovo orientamento ministeriale distingue tra le violazioni precedenti o successive all’entrata in vigore del Decreto 8/2016 (6 febbraio 2016), che diventa pertanto lo spartiacque per il calcolo della sanzione ridotta fruibile nei casi ancora aperti e pendenti.

Secondo la nuova disposizione l’importo delle sanzioni per il reato di omissione contributiva diventa il medesimo delle ritenute omesse moltiplicate per il coefficiente 1,2. 

Per ogni anno di reiterazione della violazione, l’importo sarà aumentato della metà delle ritenute omesse sino al quinto anno successivo alla violazione.

Nell’eventualità il risultato del precedente calcolo sia inferiore a 10mila euro, la sanzione sarà fissata nella misura minima edittale (10mila euro), mentre nell’ipotesi in cui la sanzione dovuta per la violazione commessa sia superiore a 50mila euro, la sanzione sarà massima (50mila euro).

Le ordinanze e le ingiunzioni già notificate non salvano l’impresa dalla nuova disposizione dal momento che l’istituto ha già fatto sapere che provvederà alla rettifica dei dati ivi contenuti.

L’Inps ha pubblicato sul proprio sito il Messaggio n° 3516 del 27-09-2022, ed il pdf dello stesso è richiedibile presso la redazione della Gazzetta dell’Emilia & Dintorni.

Mario Vacca

In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it

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