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Azerbaigian – Israele: legami strategici in vista dell’apertura dell’ambasciata azera a Tel Aviv

Ieri, per la prima volta dall’inizio delle loro relazioni nel 1991, l’Azerbaigian, Paese musulmano sciita, ha aperto la sua ambasciata in Israele.

A questo scopo, il Ministro degli Esteri Eli Cohen ha incontrato il suo omologo azero Jeyhun Bayramov a Gerusalemme.

Le relazioni tra i due Paesi sono nate sulla scia del sostegno israeliano all’Azerbaigian nel corso del conflitto con l’Armenia. 

La stessa geografia rende uno dei Paesi chiave della Regione caucasica un partner strategico ideale per Gerusalemme.

Il Ministro Cohen ha, in questa occasione, sottolineato la stretta cooperazione su “questioni di sicurezza regionale”, annunciando anche la sua visita a Baku intorno al prossimo mese di aprile.

Secondo alcuni rapporti esteri, la Capitale azera probabilmente consente a Israele di utilizzare le basi sul suo suolo per lanciare voli di ricognizione sull’Iran, oltre ad inviare agenti dell’Intelligence all’interno del Paese, con lo scopo di interrompere il suo programma nucleare.

Nel caso in cui, infatti, Israele decida di effettuare attacchi aerei su reattori e impianti iraniani, l’accesso alle basi azere renderebbe il compito facilmente realizzabile.

Il contributo più importante dell’Azerbaigian alla sicurezza nazionale israeliana, tuttavia, è il petrolio. Baku, infatti, fornisce circa il 30% del petrolio israeliano.

Cohen ha dichiarato: “Israele e Azerbaigian condividono la stessa percezione delle minacce iraniane. Il regime iraniano degli ayatollah minaccia entrambe le nostre regioni, finanzia il terrorismo e destabilizza l’intero Medio Oriente”.

Nel corso dell’incontro, dopo aver sottolineato il sostegno dell’Azerbaigian alla “Pace e al dialogo in Medio Oriente”, il Ministro Bayramov ha spiegato che “Il suo Paese è grato a Israele per il sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Azerbaigian durante quasi trent’anni di occupazione illegittima dei territori del Paese da parte dell’Armenia”.

Ricordiamo che Israele, nel 2020, ha intensificato le spedizioni di armi in Azerbaigian durante il conflitto Nagorno – Karabakh, contribuendo alla vittoria del Paese con l’Armenia e portando Baku a riprendere il controllo sui territori contesi.

Le tensioni con l’Iran, che ha svolto importanti esercitazioni militari al confine con l’Azerbaigian, sono aumentate subito dopo la guerra.

Portando ad esempio questo ricordo, il Ministro azero ha dichiarato: “Apprezziamo il sostegno offerto all’Azerbaigian sia prima che durante la guerra patriottica del 2020”.

Anche l’ambasciatore israeliano in Azerbaigian, George Deek ha sottolineato: “Israele ha dimostrato che eravamo lì con l’Azerbaigian in un momento di bisogno. Per loro è stata la prova di una vera amicizia. È stato un momento caratteristico della mia carriera diplomatica”.

Tuttavia, il più importante sostegno che Israele ha offerto al Paese azero è venuto dall’invio delle armi. Secondo lo Stockholm International Peace Research Institute (Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma), infatti, il Paese ha fornito circa il 69% delle principali importazioni di armi di Baku nell’arco di tempo che va dal 2016 al 2020, rappresentando il 17% delle esportazioni di armi di Gerusalemme in quel periodo.

Inoltre, Israele è stato uno dei primi Paesi a riconoscere l’indipendenza azera nel 1991 e ha un’ambasciata a Baku dal 1992.

A sua volta, l’Azerbaigian ha fornito a Israele importanti quantità di petrolio, oltre alla presunta cooperazione contro l’Iran, patria di milioni di persone di etnia azera che, per lungo tempo, ha accusato il suo vicino settentrionale di alimentare sentimenti separatisti sul suo territorio.

Flavia De Michetti

Fuori dal Silenzio

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dott. berardi domenico specialista in oculistica pubblicità

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