Notizie recenti

| | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | |
Home Ambiente Economia Su chi ricadono i costi della Direttiva UE Case Green? 

Su chi ricadono i costi della Direttiva UE Case Green? 

Nel contesto della procedura legislativa ordinaria dell’Unione europea, un trilogo è un negoziato interistituzionale informale che riunisce rappresentanti del Parlamento europeo, del Consiglio dell’Unione europea e della Commissione europea.

L’obiettivo di un trilogo è raggiungere un accordo provvisorio su una proposta legislativa accettabile sia per il Parlamento che per il Consiglio, i colegislatori.

Tale accordo provvisorio deve quindi essere adottato da ciascuna delle procedure formali di queste istituzioni.

È proprio in sede di trilogo che è stato raggiunto nei giorni scorsi un accordo circa la direttiva europea “Case Green” (Direttiva EPBD – Energy Performance of Buildings Directive) che riguarda le prestazioni energetiche degli edifici, che dovranno raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Con l’accordo cambia il calendario dell’adeguamento agli standard di efficienza per gli immobili residenziali nelle classi E, F, G, slitta infatti di 5 anni il divieto di installare caldaie a gas (entro il 2040), salta l’obbligo di fotovoltaico su tutti i tetti mentre rimane l’obbligo per a ridurre i consumi del 16% entro il 2030 e del 22% entro il 2035 degli edifici già esistenti. Per tutti i tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti a emissioni zero.

La soluzione individuata è quella di lasciare ai singoli governi l’autonomia di definire il calendario meglio aderente al proprio scenario di partenza, pur rispettando una serie di vincoli e target comuni a tutti gli Stati membri. Questo permette ai Governi la possibilità di definire un proprio crono-programma intermedio nei limiti dei macro-paletti UE.

Entro il 2050, tutto il patrimonio edilizio esistente dovrà raggiungere lo standard zero-emissioni. La direttiva include anche esenzioni per edifici storici, agricoli, militari e per quelli utilizzati solo temporaneamente.

La direttiva prevede poi step intermedi, con una distinzione tra edifici residenziali e non residenziali.

  1. Riduzione consumi per edifici non residenziali con le peggiori prestazioni del 16% entro il 2030 e del 26% entro il 2033;
  2. Riduzione del 20-22% per l’intero comparto residenziale entro il 2035, con il 55% del calo derivante da ristrutturazione di edifici con prestazioni peggiori.

Il 75% delle abitazioni in Italia appartiene alle classi energetiche meno efficienti, dalla G alla E, quelle che sostanzialmente dovranno fare i lavori di adeguamento agli standard di prestazione energetica entro il 2030 o entro il 2033.

Questo sta a significare che con molta probabilità si assisterà al deprezzamento generale degli immobili appartenenti a queste classi con probabili ricadute sui consumi e con rischi per il settore bancario con un altro aumento dei prezzi dei beni appartenenti al settore edile.

Come poc’anzi evidenziato entro il 2050, tutto il patrimonio edilizio esistente dovrà raggiungere lo standard zero-emissioni, quali siano i costi, chi debba sopportarli e dove prendere le risorse evidentemente i politici tutti lo sveleranno in seguito, sia mai volessero farci perdere le nostre belle abitazioni…

Mario Vacca

In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it

Fuori dal Silenzio

SatiQweb

dott. berardi domenico specialista in oculistica pubblicità

Condividi

Condivi questo Articolo!