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Home Italia Politica Emergenza Climatica 2023: a chiudere la bocca dovrebbero essere altri

Emergenza Climatica 2023: a chiudere la bocca dovrebbero essere altri

le alluvioni sono conseguenze dell'emergenza climatica o è tutto allarmismo?

Emergenza climatica 2023: Continuare a seguire questa politica di basso livello, propria della sinistra globalista ed anche di una parte del centro/destra (rectius: della destra della sinistra), sull’emergenza climatica è deleterio sia per la non autorevolezza delle fonti, sia perché, anche facendosi “megafono” della “scienza” di Kyoto, di Parigi, dell’IPCC (un’agenzia intergovernativa delle Nazioni Unite sul clima), si corre il rischio di cadere in errori macroscopici (voluti?) che stanno condizionando le politiche economiche e sociali dell’Unione Europea e dei ventisette Stati membri.

Ovviamente il fine è chiaro ed evidente: pervenire ad un “socialismo verde” e ad una “pianificazione democratica” che intende cambiare lo stesso modello antropologico.

In realtà, come ha sostenuto il prof. Alberto Prestininzi (Ordinario di Geologia Applicata e Rischi geologici presso l’Università “La Sapienza” di Roma), con riferimento al quadro dell’Accordo di Parigi del 2015 ove i Paesi UE si sono impegnati a ridurre del 40%, entro l’anno solare 2030, le emissioni di Co2 rispetto ai livelli del 1990, “questa riduzione inciderebbe a livello globale per lo 0,036% (1,09/3000) (egualmente se calcolato con il 40% di 0,09% = 0,036%).

Se volessimo esprimere l’incidenza sulle quantità apportate dall’uomo, lo 0,036% di 120 ppm (la quota di cui è responsabile l’essere umano) è 0,043 ppm = 43 ppb (parti per miliardo) (43 ppb in 15 anni sono 3 ppb all’anno).

Questa parte non è neppure misurabile.

Gli strumenti più sofisticati hanno una sensibilità di circa 1 ppm. A fronte di questa inutile operazione l’UE fa pagare ai propri cittadini, sotto diverse forme, mille miliardi l’anno”.

Quanto alle alluvioni, alle ondate di siccità etc. il prof. Prestininzi è ancora più chiaro, sbugiardando le notizie dei vari quotidiani “La Repubblica”, “La Stampa” etc. il cui vistoso calo di copie vendute certifica anche la assoluta assenza di credibilità: “La siccità, l’eccesso d’acqua, le alluvioni sono sempre attribuite al cambiamento climatico. Il clima è, in realtà, sempre cambiato e l’aumento di temperatura che noi registriamo oggi, di un grado circa negli ultimi centocinquanta anni, è naturale ed è connesso alla “coda” dell’ultima piccola era glaciale 1500-1700, durante la quale c’è stato un abbassamento di temperatura che d’inverno faceva ghiacciare il Tamigi e la laguna di Venezia. Da quel momento in poi la temperatura ha iniziato crescere. Noi siamo in questa coda, con piccole oscillazioni, perché nel 1970 la temperatura è diminuita e tra il 2000 al 2015 è rimasta costante. Queste piccole oscillazioni nulla hanno a che vedere con le alluvioni“.

P.S. Le considerazioni del prof. Prestininzi sono tratte dall’intervista rilasciata dallo stesso al sito web www.startmag.it

Prof. Daniele Trabucco – Costituzionalista

In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it

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