Alessandra Todde, deputata e “grillina” DOC, ha vinto diventando la prima presidente donna della Sardegna. Solo lo 0,3% la separa da Truzzo. Il voto disgiunto è stato determinante. Todde e Soru hanno raccolto più preferenze dei partiti che li sostenevano.
“Ho avuto la disponibilità sia di Giuseppe Conte sia di Elly Schlein a venire in Sardegna per la chiusura della mia campagna elettorale. Li ringrazio molto per la loro vicinanza e per il supporto. Ma ho preteso che l’ultimo appuntamento con gli elettori fosse esclusivamente sardo, perché questa in cui siamo impegnati è una battaglia dei sardi”.
Una mossa che, a quanto pare, ha dato il risultato sperato, ovvero di fare convergere l’orgoglio “sardo” sulla sua persona raccogliendo, addirittura, più voti di preferenza rispetto a quelli dei partiti che l’hanno sostenuta.
E così è stato. Alessandra Todde ce l’ha fatta al fotofinish con vantaggio di soli 0,3 punti percentuali. A livello numerico si riassume con 2.924 voti che consentono di raggiungere la quota utile del 45,3% contro il 45% dell’avversario di centro destra e garantisce anche di segnare il primato di prima donna governatrice di Sardegna.
Festeggia Giuseppe Conte e festeggia anche Elly Shlein nonostanteabbia concesso la “volata” al M5S grazie ai voti del PD che si conferma maggiore partito sardo (13,8%), seguito a ruota da Fratelli D’Italia (13,6%).
Per la cronaca, terzo classificato è stato Renato Soru, fermo all’8,7 per cento ma, anch’egli come la Todde, in grado di incamerare 63.021 voti a dispetto dei 54.509 delle liste che lo hanno sostenuto.
Il peso dei partiti dopo la tornata elettorale (potrebbe subire leggere modifiche).
Pd è il primo in Sardegna (con il 13,8 per cento), seguito da Fratelli d’Italia (13.6).
Più staccati tutti gli altri con il M5S al 7,8% e poi Forza Italia 6,3%. Lega relegata al 3,8% superata anche dal Partito sardo d’azione del governatore uscente Solinas, che tocca quota 5,4%.
Lamberto Colla – Direttore