Dopo anni di incertezze e dubbi interpretativi il Governo ha deciso di eliminare la sospensione di 85 giorni per le attività fiscali dell’Agenzia delle Entrate (come controlli, accertamenti e riscossioni) a partire dal 31 dicembre 2025.
La sospensione era stata introdotta nel 2020 durante l’emergenza Covid, dal cosiddetto Decreto Cura Italia per dare più tempo sia all’Amministrazione che ai contribuenti. Tuttavia, ha creato molte incertezze su come andasse applicata, dando origine a numerose discussioni e sentenze contrastanti.
Il Dubbio riguardava quali anni erano oggetto della norma, e precisamente solo per gli atti in scadenza nel 2020 oppure anche per quelli in corso ma non ancora scaduti.
Nel tempo la Corte di Cassazione ha chiarito che la proroga si applicava anche agli atti non in scadenza nel 2020, ma con termini ancora “aperti” in quell’anno, finendo per incidere su molte annualità. Un esempio riportato da più parti riguarda il termine per notificare accertamenti fiscali per l’anno 2018 che piuttosto di scadere il 31 dicembre 2024, veniva spostato al 26 marzo 2025.
La confusione si generava anche da disposizioni contrarie di alcuni tribunali.
Il Governo, con la misura inclusa nel decreto correttivo approvato dal Consiglio dei Ministri il 4 giugno, ha deciso di eliminare definitivamente la sospensione, ripristinando regole chiare ed uniformi per tutti: a partire dalla fine del 2025, i termini torneranno a essere quelli ordinari, senza proroghe.
Mario Vacca
In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it